1 mar 2014

Il sindaco d’Italia allarga la squadra ed accontenta tutti.


9 viceministri e 35 sottosegretari
di vincenzo cacopardo

Oltre ai 16 ministri, al premier ed al sottosegretario alla presidenza, i componenti del nuovo governo sono adesso aumentati con 44 sottosegretari di cui 9 viceministri. Per le enormi  responsabilità che li aspettano, Renzi incoraggia la squadra augurandogli di essere all’altezza. ( non c’è male da parte di chi ha sempre espresso determinazione)  Spronandoli ad essere parte di questa sfida al cambiamento, Renzi è, però, apparso meno sicuro che nei precedenti giorni, sintomo delle preoccupazioni che via via lo vanno cogliendo. Parla di brividi e di senso di preoccupazione per la grande sfida che aspetta tutta la squadra fino al 2018.
Al di là delle nomine dei sottosegretari..la sensazione è che il nuovo Premier abbia, come di sua consuetudine, voluto dare l’immagine di un governo limitato nei ministeri..per poi nominare nove viceministri dovendo accontentare un po’ tutti.Ma sappiamo bene che questo governo, al contrario di quello che si vuol far credere, è sostenuto con la forza di intese sottobanco: un governo che vuole dare una immagine diversa dal precedente, ma che rimane legato a due maggioranze che possono condizionarlo come e quando vogliono.
Il capo del governo non sembra partire tanto bene!  Il suo Consiglio dei ministri ha autorizzato i Comuni ad aumentare la nuova tassa locale sulla casa, la Tasi, fino al 3,3 per mille per l'abitazione principale e fino all'11,4 per mille sugli altri immobili. Un incremento che dovrebbe servire a finanziare gli sgravi della stessa Tasi a favore delle famiglie a basso reddito, ma saranno i sindaci a decidere. Questo primo atto di politica economica non fa parte del suo “Jobs act” ed il sottosegretario alla presidenza Delrio lo presenta come una misura di imparzialità, per quelle famiglie esentate in precedenza dall'Imu  che avrebbero rischiato di dover pagare la nuova Tasi.
E’ stato un’atto molto criticato da Forza Italia, Partito che vede, oggi, un Berlusconi sulla riva del fiume in attesa di poter vedere il suo amico-nemico.. nuotare controcorrente in difficoltà.. in attesa di un suo aiuto. 
Ma intanto il dibattito delle ultime ore è concentrato sulla capitale, su quella macchina da debiti che si chiama Campidoglio di Ignazio Marino alla guida da meno di un anno. Si parla di disavanzo di miliardi e le accuse rimbalzano tra le varie amministrazioni succedutesi in questi ultimi anni. Un dato di fatto è certo…con un nuovo decreto vengono anticipati al Comune 570 milioni di euro destinati alla «gestione ordinaria». Un importo superiore a quello previsto dal decreto ritirato mercoledì, che stanziava 485 milioni di euro per tappare il buco della capitale.Anche se il sottosegretario alla Presidenza Delrio asserisce che non si tratta di un trasferimento dello Stato al Comune, la cosa non può far star sereno tutto il Paese  che vede quasi tutte le amministrazioni locali in un comune default. 
Con la nomina completa del governo.. e con questo atto di trasferimento alla capitale, adesso Renzi, pur non sottraendosi alla mole di lavoro che l’attende, si vedrà impegnato anche in un responsabilità nei confronti di tutti quei cittadini che chiedono legittimamente conto delle spese delle tante amministrazioni che non offrono nemmeno gli adeguati servizi.
Il nuovo presidente del governo è atteso alla prova con un Paese che difficilmente potrà perdonare. Il giovane Premier.. avendo messo troppa carne al fuoco ed essendo contornato da tanti amici… e tanti nemici, pur con la forza della sua dialettica accattivante, si trova a dover fare i conti con la sua ambizione incontrollata che potrebbe identificarlo al pari dei tanti populisti in scena nell’odierno teatro della politica.  

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