20 mar 2014

Quali compiti per il nuovo Senato?


SEMBREREBBE SCONTATA UN’ATTIVITA’ PIU’ AMMINISTRATIVA…SI...MA CON QUALE FINE?
di vincenzo cacopardo

Secondo Matteo Renzi la nuova riforma del Senato dovrebbe vedere un’assemblea di 150 persone composta da sindaci e presidenti di Regione, oltre a un gruppo di esponenti della società civile scelti direttamente dal capo dello Stato. Questa nuova composizione, in rappresentanza delle autonomie locali, dovrebbe affiancare la Camera dei Deputati senza creare sovrapposizione di compiti e funzioni legislative. Chi ne farà parte.. inoltre… non percepirà alcuna indennità.
Pur volendo andare incontro al progetto di Renzi, tale radicale trasformazione, legata indirettamente alle politiche regionali, richiederà tempo, ma anche dettagli più precisi per la sua modifica.
Il diverso funzionamento di una Camera occorre certamente, ma è importante ricercarlo attraverso logiche legate al meccanismo stesso della politica e cioè individuando quelle carenze senza le quali l’attività parlamentare potrebbe svolgersi con maggiore efficienza in termini strutturali oltre che temporali.
Secondo il sindaco d’Italia ed il plauso di buona parte della classe politica odierna, il Senato dovrebbe diventare la Camera delle autonomie immaginando 108 sindaci dei capoluoghi e 21 presidenti di regione più 21 esponenti della società civile che… oltre a non percepire alcuna prebenda, non potranno votare il bilancio dello Stato, nè dare la fiducia al governo, ma concorrere alla nomina del Presidente della Repubblica. Il problema che adesso si pone è, dunque, quello di fornirgli un compito adatto per capire esattamente quali funzioni devono svolgere i componenti di tale Camera e per far sì che possa rendersi utile.
La logica del taglio secco.. diminuendo numeri e indennità.. potrebbe rivelarsi frutto della consueta logica comunicativa, se si finisce col non dare un senso alla funzione che tale Camera ed al ruolo che deve assumere in rapporto a tutto il quadro istituzionale: Come operano i sindaci che la compongono?…Come i presidenti delle regioni?..Quale il raccordo con gli enti locali?…Insomma quale deve essere la loro vera funzione nell’ambito di una Camera delle autonomie?
Ora..se diamo per scontato che il Senato debba obiettivamente operare per  rendersi funzionale ad un compito istituzionale senza raddoppiare il lavoro politico che spetterà unicamente alla prima Camera e se questo compito sembrerebbe portarlo vicino ad un ambito territoriale (comuni e regioni)…appare dedursi un’attività più marcatamente amministrativa. ..Si..ma in che ragione ed a quale fine?
Sono tutte domande alle quali Renzi e la sua diversa maggioranza dovranno fornire una risposta, poiché una cosa è cancellare di colpo una Camera ed un’altra è riuscire a fornirgli un compito sinergico utile e funzionale….ed ancora più importante da conoscere nell’ambito della programmata futura abolizione delle provincie.




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