1) La
corsa contro il tempo di Matteo Renzi è primaria.. la sua frase “piaccia o non piaccia, andiamo fino in fondo”
incanta. Il suo Partito appare ammutolito…succube della sua forte
determinazione e senza alcuna critica che possa contrapporsi per mettere in
evidenza i possibili risvolti di una modo assai “tranchant” per la determinazione delle nuove regole.
2) Oggi..il
suo scambio di vedute si riduce al “prendere
o lasciare”come se si fosse in un tavolo da gioco..e persino all’interno
del suo Partito nessuno osa mettersi in contrasto. Il suo continuare a ripetere “ci metto la faccia” può essere
inteso come un ripetitivo slogan, ma viene interpretato dai suoi colleghi di
Partito come un minaccioso aut aut…Un Partito ormai ammutolito…altro che democratico!
3) Il modo un po’ sfacciato di affrontare le
riforme di Renzi piace al popolo che non desidera approfondire alcuna tematica
di rispetto verso le logiche di una democrazia ormai ampiamente superate nel
metodo e persino nel merito: Poco importa purchè una figura decisionista riesca
a mettere ordine nella politica sporca ed incapace di questi anni! Questa oggi la
frase più comune:Il Paese è a terrà… almeno vi è una persona determinata che
vuole tagliare gli sperperi e gli alti costi della politica!
4) La
semplificazione, con la quale Renzi si appresta a voler riformare.. non è detto
possa essere convincente solo per il fatto che si potrebbero abbattere costi e
diminuire le spese, poiché un disegno più solido.. ricercato e proposto con
maggiore approfondimento, potrebbe egualmente diminuirne i costi..non omettendo
di rendere l'azione più sicura e funzionale. Se oggi in tanti guardano al nuovo
Premier come colui che si compenetra nella ricerca delle soluzioni, restando
solo incerti sul metodo col quale si muove, in meno si pronunciano sul merito
delle sue scelte.
5) Alcune
riforme istituzionali sembrano davvero insignificanti se poste in termini di
miglioramento delle funzioni. Non sono utili a migliorare, ma solo a dare
l’apparenza di un ridimensionamento delle spese, un risparmio che.. come pare
ormai provato.. risulta addirittura esiguo. Ma è ancora più stupefacente
e desta maggiore inquietudine, il fatto di non riuscire a vedere un vero
percorso costituzionale futuro di tutto questo suo progetto.
6) Credo
che un vero statista oggi dovrebbe aver l’intuito di percepire l’importanza
primaria di una crescita e di quanto possa esser importante accompagnare lo
sviluppo del Paese attraverso scelte qualitative. La principale meta di Renzi
sembrano essere quegli ottanta euro per i lavoratori sotto i venticinquemila euro:
Una idea modesta e sicuramente non geniale..nè confacente alla necessità che
oggi ha la nostra Nazione per un bisogno di vera crescita.
7) Senza
crescita vi è maggiore disoccupazione… e l’aumento dell’occupazione potrà
portare conseguenze ben peggiori! Qualcuno plaude al piano di Renzi e qualche
altro preferisce attendere gli esiti delle sue proposte alla manovra. Malgrado ciò..i provvedimenti del giovane Premier sembrano non garantire ancora una vera
crescita.
8) Le
sue piccole trasformazioni, però.. lo accrediteranno nel
paese..un paese che, come tutti ormai sappiamo, tende ad esaltare o a buttare
giù ogni figura. La capacità di vendere di Renzi sarà pari alla sua permanenza nel
teatro di quella politica del "fare"..(anche far poco)..ma se anche
quel poco sarà fatto, per molti cittadini, dopo i lunghi anni di una politica
in declino, sarà sempre un ottimo risultato. Nel suo muoversi con
decisione Renzi troverà una miriade di ostacoli, molti delatori ed altrettanti
invidiosi che gli metteranno il bastone tra le ruote…pagherà..quindi… una certa
disinvolta determinazione e si accorgerà anche delle tante difficoltà poste da
una particolare incrostazione burocratica che impedirà certe sue avventate
ambizioni di cambiamento.
vincenzo cacopardo
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