23 apr 2014

Nel PD muore la dialettica politica


LA POLITICA CHIUDE LE PORTE ALLA DEMOCRAZIA
 DI VINCENZO CACOPARDO
L’atteggiamento di sudditanza del Partito Democratico per Renzi appare ormai evidente. Un Partito che al suo interno rimane privo di alcuna dialettica in riferimento ad un deciso modo di procedere del loro leader. Nessuno entra più nel merito delle azioni e persino l’animella gentile di  Cuperlo preferisce fare dichiarazioni su una “partita del cuore”del Premier, difendendo la possibilità che Matteo Renzi giochi la sua partita di calcio e non obiettando più su qualunque altra decisione in seno al suo Partito. Si!...sembra proprio che il Partito sia ormai solo di Renzi e nessuno al suo interno può più permettersi di ostacolare ogni sua decisione.
Ma il silenzio assordante del PD su ogni decisione del nuovo sindaco d’Italia è..a dir poco...pericoloso perché isola ogni dialettica e scambio al suo interno..conducendo questo contenitore di consensi alla stregua del partito del Cavaliere dove conta solo la voce del leader e non l’utile confronto.
Sulla delicata materia delle riforme costituzionali Matteo Renzi, pone un veto assoluto, e per non ricevere colpi bassi, sembra volersi riparare sotto un più sicuro e comodo voto di fiducia. Qualcosa che un tempo avrebbe fatto rabbrividire i tanti personaggi che guardavano ai valori di una vera democrazia…
Una certa dialettica democratica pare stia lasciando il passo all’assoluto decisionismo di una figura che, seppur intelligente e brillante, si pone con supponenza e presunzione verso le soluzioni. Poco importa come ci si muove..quando i risultati immediati sono quelli di apparire determinati e risoluti come sa fare Renzi.. e assai meno importa ingabbiare una democrazia se gli effetti potrebbero essere quelli di far credere al risorgere economico di un Paese... Quali saranno però le conseguenze certe, non è dato saperlo adesso..lo sapremo più avanti…In questo momento avere una figura decisa al comando, per far fronte ad una decadente politica litigiosa del passato, appare la cosa più importante!    
La democrazia si avvia verso la morte!..Giovanni Belardelli professore associato di storia delle dottrine politiche alla facoltà di scienze politiche dell’università di Perugia, ha diverse volte sottolineato col suo pensiero  questo pericolo in riferimento a ciò che è già accaduto una volta nella storia italiana…e cioè: il suicidio del sistema democratico che.. con l’avvento al potere di Mussolini.. fu soprattutto il risultato degli errori e delle incapacità di tutti gli altri attori politici. Anche se in modo più soft e meno drammatico, si sta ritornando all’identico pericolo dei tempi passati, poiché…. sia con la riforma della legge elettorale.. che con quella riguardante l’assetto costituzionale, si spiana di fatto la strada ad un nuovo caso di suicidio della democrazia. 
Molti Partiti e Movimenti che oggi si battono nel territorio.. pare non percepiscano bene il loro destino..il loro allontanamento è ormai deciso da una globalizzazione della politica che tende a non favorire  più alcun pensiero che non sia determinato dall’alto.. limitando fortemente i valori essenziali del vivere sociale.  
La politica chiude le sue porte, aprendole verso l’assolutismo delle figure predominanti. Gli odierni decisionisti vedranno un grande consenso supportato dalle proposte allettanti basate su opportunità di nuove risorse in busta paga, ma mai nelle funzionali riforme che possano far partire dal basso programmi più validi ed opportuni.  





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