di vincenzo cacopardo
“Ci
vuole più coraggio per la pace
che per la guerra”
Con
queste parole Papa Francesco persevera nella sua opera innovatrice
evangelica... abbattendo ogni muro dell’inimicizia e
riaccendendo la speranza di un percorso di dialogo per la pace. Un
appello ancora forte... come sono sempre stati i suoi, non privi
di una intensa visione umana del sociale….
Nei
Giardini vaticani.. insieme a Papa Francesco.. vi erano i presidenti
di Israele e Palestina, Shimon Peres e Abu Mazen. Con loro anche il
patriarca ortodosso Bartolomeo e il custode di Terra Santa padre
Pizzaballa.
L'appello
del Pontefice è stato sostenuto da Shimon Peres che ha espresso
l'importanza di adoperarsi con tutte le forze per raggiungere una
pace a costo di ogni compromesso. Una giornata di portata memorabile
dalla quale si attende l'apertura di una nuova stagione all'insegna
della pace e della tranquillità in quei territori ormai da lungo
tempo condannati da attacchi e stragi violente. La
visita di Papa
Francesco in Terra Santa ha rappresentato
qualcosa di veramente unico. Una vera missione piena di ostacoli tra
culti di origine comune...e con sfumature alquanto diverse per via
delle tre religioni.
Ebrei
, islamici e cristiani ...con l'intervento e l'ispirazione delle
parole di Papa Francesco, ricercano una strada comune che possa
essere da illuminazione per la pace. Le tre grandi figure profetiche
che distinguono il loro credo: Mosè, Maometto e Cristo, seppur discusse
tra di loro in un dialogo millenario, restano legate nel tempo ad
un'unica concezione che si concretizza in un unico Dio. Nel passato
proprio per questo unico Dio..ha dichiarato con amarezza Francesco... si è
combattuta una interminabile guerra che per centinaia di anni ha
portato...in quella che doveva raffigurare una “Terra Santa”.... continui scontri armati violenti.
Negli
ultimi anni a venire..si è tentato diverse volte di interrompere la
minaccia di dure lotte tra le religioni ed il nuovo Papa, oggi,
ricalcando il viaggio operato da Giovanni Paolo II, ha cercato di
unificare, seppur idealmente, il dialogo con le altre religioni,
lanciando un ulteriore appello in favore della pace
"La
Pace è un dono da costruire con i gesti"...
prendendo spunto da queste parole Francesco ha inteso spiegare
l'importanza del beneficio dello Spirito Santo e dell'armonia che
esso infonde e genera... tale da poter operare una pace ed un'unità
in qualunque contesto, passando sopra ogni presupposto ideologico
integralista e fondamentalista.
Un
auspicio.. sicuramente...ma anche una volontà non comune di un Pastore
che persevera nel suo cammino forte di parole umili e concettualmente profonde. Il suo non è solo un messaggio cristiano,
ma anche politico, umano e sociale... posto con la delicatezza non
comune di chi non ostenta verità assolute e che si sforza di
comunicare nel cuore e nell'animo umano infondendo una speranza ed un coraggio non
comune.
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