di vincenzo cacopardo
Sappiamo
ormai che quando si prova a non essere d'accordo con le idee del
Premier Renzi ...si viene presi per gufi o similari pennuti incapaci
di credere al futuro. Non si fa che esclamare che bisogna offrire tempo a Matteo Renzi e dargli la possibilità di mettere in atto
il suo modo di interpretare il cambiamento.
Mi domando
..però..se esiste ancora quel tempo per le prove...se ancora il
nostro Paese è disponibile a mettere nelle mani di un unica figura
politica il proprio destino rischiando di dover sopportare ulteriori
sacrifici o perdite di tempo che potrebbero definirsi irresponsabili...se non addirittura peggiorative...Possiamo quindi
restare appesi nella speranza che un'unica figura possa districare
gli innumerevoli problemi di una Nazione che ha nelle stesse
istituzioni infiltrazioni burocratiche tanto vecchie..
quanto mentalmente radicalizzate?
Un simile
affidamento ad un'unica personalità è di per sé rischioso in
assoluto...figuriamoci per ciò che riguarda la materia politica che
necessita del contributo delle organizzazioni partitiche, le quali...
non avendo da tempo una nuova disciplina e regolamenti efficienti,
non potranno mai essere di utile accompagnamento.
La tendenza
a mitizzare una nuova figura emergente è tipica di questo Paese:
sembra che le innumerevoli problematiche inerenti noi stessi..
possano essere affidate alla comunicazione di chi, ergendosi alla
stregua di un messia, rischia imprudentemente una faccia...Ma non è
tanto il rischio di una sola persona che si sta mettendo in
gioco...quanto il destino della nostra Nazione che ostinatamente non
percepisce che è la stessa politica a dover essere riformata prima
di chi oggi, ambiziosamente, pretende di esercitarla con troppa
disinvoltura.
Alcune
figure politiche più attente e sapienti potrebbero avere intuito
tutto ciò ..lasciando lavorare il nuovo sindaco d'Italia,
consapevoli del rischio enorme che sta correndo, al fine di lasciarlo bruciare da solo.
Le nuove
regole sul lavoro proposte da Renzi rimangono comunque e sicuramente deboli per
la domanda che necessita, in quanto quello che oggi manca al Paese, prima delle stesse.. è
proprio la ricerca di nuovo lavoro. Le risorse per gli ottanta euro
in busta paga in più.. avrebbero di certo reso un miglior contributo
se fossero state usate in favore di ulteriori iniziative, nuove
startup capaci di contribuire ad una crescita qualitativa dell'intero
Paese.
Bisogna
sostenere il Paese con una vera crescita che ancora tarda ad
arrivare... uno sviluppo reale e consono alle capacità territoriali,
guardando certamente verso un futuro..ma non effimero e
dannoso..Ossia non illudere i cittadini che, ormai esausti e
perennemente ingannati, reiterano un'ulteriore speranza sui nuovi seducenti ammaliatori,
rinnovandogli un consenso.
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