Nel recente editoriale
del Consigliere Cacopardo sul gazzettino di Parma dal titolo “La
melina parlamentare rende impossibili le riforme” vi è scritto
“ ha ragione Renzi: basta inchini con il cappello in mano, basta
compiti a casa, basta subire. Occorre contribuire alla politica
comunitaria come dobbiamo e come ci è dovuto”.
Domenico
Cacopardo sottolinea le parole del nostro Premier che corrispondono
al comune sentimento di chiunque abbia il buon senso di guardare alla
politica internazionale in positivo, ma anche con la punta di
orgoglio di un Paese che lotta per una via di crescita, senza
la quale ogni altro sentimento resta incompiuto...Io credo che in ciò
egli abbia ragione. Renzi ..da bravo comunicatore, riesce a trasmettere questo sentimento e lo fa nel modo giusto.
Ma
al di là delle belle parole di Renzi, simili ai tanti slogan a cui
ci ha abituati, quello che più mi colpisce dell'editoriale è
proprio il titolo: “La
melina parlamentare rende impossibili le riforme”.
Certo...è a tutti chiaro che ogni “melina parlamentare” (come la
definisce Domenico) finisce con lo svilire ogni iniziativa
governativa...sembra ovvio.. oltre che naturale! Ma vorrei meglio
capire ...allora.. a cosa potrà mai servire un
Parlamento!...Insomma..per dirla in tono alquanto didattico ...se
l'opera di una Camera parlamentare, in un concetto di repubblica
democratica, non fa che creare impedimento all'azione che si vorrebbe
sicura..veloce ed a volte.. assoluta..e se .basta un governo per decidere,
qual'è la ragione di non chiudere definitivamente ambedue le Camere
parlamentari?: un governo dovrebbe esprimere un esecutivo (cioè eseguire) o..dovrebbe decidere?
Certo.. io capisco bene che Domenico Cacopardo, da bravo e brillante
scrittore, ha dato questo titolo al suo editoriale per marcare
l'evidenza di una insostenibile situazione politica che pare non
essere più realmente costruttiva al fine di rendere, detto
titolo, volutamente provocatorio, ma attenzione....perchè oggi
questo è uno degli argomenti contemporanei scottanti che tocca assai
da vicino l'assetto riformista istituzionale al quale si sta mettendo
mano. Oserei dire che si sta riscrivendo una certa cultura politica
moderna in modo assai leggero e senza fornire le giuste spiegazioni
ai cittadini un po' sprovveduti.
Credo
che la domanda più chiara e semplice da rivolgere oggi ai cittadini
dovrebbe essere questa: - Vogliamo vivere in un regime democratico
parlamentare pieno di lungaggini e meline con interminabili
discussioni che definiscono la libertà di idee... o preferiamo quel
decisionismo governativo scevro da ogni dialogo parlamentare e
ristretto nelle idee...per farla breve un regime assoluto che
prevarichi ogni dibattito in seno alle forze politiche. Teoricamente
basterebbe porre questo quesito attraverso un referendum per chiudere
ogni storia!..Ma la faccenda è assai più complessa, poiché per
rispondere ad una tale domanda.. occorrerebbe da parte del popolo..
una preparazione sulla politica e sulle istituzioni che molti non
hanno...una conoscenza cui molti non sembrano interessati.
Questo
quesito però...non può tutt'ora trascurare la ricerca di una terza
via che la politica odierna omette di esaminare: Se questo contrasto
appare essere uno dei più grandi problemi..quasi come una costante anomalia.. la divisione dei ruoli (figure governative- figure
parlamentari) non potrebbe che essere studiata con maggiore
attenzione ed in profondità..lasciando più libertà al dialogo
politico, senza ostacolare la natura esecutiva di chi
governa...Costruendo un nuovo percorso dove quello che decide sia un
programma delle forze parlamentari più votate costruito con i
cittadini ed... aliunde..una amministrazione governativa più sicura
sulle questioni ordinarie e lo svolgimento organizzativo dello
stesso programma...Non trascurando mai l'importanza di una continua dinamica nel cambiamento..
Ma
tutto ciò non potrà mai escludere una primaria riforma che miri a
disciplinare i Partiti...alla quale nessuno sembra manifestare
attenzione.
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