Nel
2013 una persona su 10 in Italia è in povertà assoluta. Si
raggiunge così il record di persone che vivono in povertà dal 2005,
quando è iniziata la diffusione di questa stima da parte dell’Istat.
Sui dati dello scorso anno
6.020.000 restano poveri assoluti...una percentuale che tende ad
aumentare di continuo e se pensiamo che questa cifra nel 2005, si
fermava a poco più di 2.300.000 persone, non c'è da stare sereni.
Naturalmente
quelli che stanno
peggio sono gli gli anziani e soprattutto coloro che vivono con una
pensione minima...e che non hanno più le forze fisiche per trovarsi
un lavoro. Ma è proprio il lavoro quello che manca in questo Paese
ed è inutile illudersi che con una simile politica si possa dare
sfogo a nuove iniziative o ad un adeguato sostegno a chi ne ha più
bisogno. Ancora secondo i sondaggi riportati dall'Istat tra il 2012
e il 2013 l'incidenza di povertà assoluta è aumentata, soprattutto
nel Sud Italia. Il Giornale scrive che “sono
poveri in maniera assoluta 725mila persone in più tra quelle che
vivono nel Mezzogiorno”.
In
questo quadro riesce davvero difficile non poter pensare che ciò possa essere un piano sofisticato per cancellare da un mondo, ormai
fin troppo popolato, la parte più debole che vi vive. Ma questo è
sicuramente un argomento da affrontare separatamente attraverso una
analisi più profonda e peculiare che ha caratteristiche internazionali.
La
pesante problematica del Sud...invece... non preoccupa più nessun
politico..men che mai il nostro presidente del consiglio tutto dedito
a riformare in fretta e con l'usuale determinismo..Il Sud muore a
poco a poco ed il tempo non gli permetterà più alcuna
ripresa..giacchè persino il Nord soffre e la politica... al servizio
di una economia internazionale..sembra tenersi assai lontana da
qualunque ottica di sviluppo più congeniale per l'intero Paese.
Eppure
è proprio il mezzogiorno ed i valori naturali rappresentati dal suo
territorio..i suoi prodotti...la terra ..il mare, il clima ed una
certa naturale bellezza... che potrebbero far crescere l'intero
paese. Il bisogno di investire lì dove il territorio è ricco di un
prodotto naturale e di una bellezza paesaggistica per arricchirlo di particolare qualità... è primario.. oltre che necessario! Di
difficile imitazione persino anche per quei paesi che oggi
rappresentano il vero fronte armato di chi lavora solo per aumentare
l'inverosimile produzione senza una necessaria qualità.
Non
accorgersi di ciò significa non intuire l'importanza di un
territorio ancora fonte di una naturale bellezza...di prestigiose
opere archeologiche e di un ambiente adatto per una produzione
agricola ed ittica di grande qualità. Un territorio a cui mancano
ancora le essenziali opere infrastrutturali che possano permettergli
quel rilancio tanto atteso da decenni...
Occorre
un disegno strategico e deciso che possa esprimersi con
efficacia...un disegno che accompagni questo mezzogiorno verso una
crescita più logica e pertinente..che è quella desiderata da chi vi
vive, e non da chi continua ad esercitare una certa politica.
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