26 set 2014

Dov'è finita la proposta del disegno di legge sul conflitto d'interessi?

di vincenzo cacopardo

Uno dei temi più scottanti nel quadro della politica nazionale rimane il conflitto d'interessi. 
E' passato parecchio tempo da quando la sinistra, potendo sollevare l'argomento, per metterlo in atto attraverso formule appropriate, ha ceduto alle tentazioni... regalando al Cavaliere un più libero percorso …

Ricordiamoci come il giovane sindaco d'Italia..neo premier, durante la campagna per le primarie dell'anno scorso, esordiva di continuo sul tema.. accusando i vecchi leaders dei Partiti di non aver mai risolto alla base il problema.

È ancora fresca la notizia di un nuovo rinvio della discussione sul DDL conflitto d'interessi, ormai giacente in Parlamento da qualche mese. Pare che la decisione sia stata presa dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera con il voto favorevole della maggioranza (PD, NCD, Scelta Civica) e naturalmente... Forza Italia. Sembra chiaro che questi continui slittamenti facciano comodo al rapporto che il Premier intrattiene con Berlusconi per la formulazione delle altre riforme.

Sappiamo che negli anni 90 il centrosinistra aveva le forze per offrire delle regole e determinare delle formule più adatte. In questi anni si è solo perso altro tempo.. non possiamo nemmeno omettere l'esordio, quasi autolesionista, di Luciano Violante che ammise in Parlamento, senza mezzi termini, le garanzie offerte al Cavaliere. Per opportunità lo spinoso argomento viene ancora una volta accantonato dal giovane rottamatore, pena la messa in crisi di un patto detto del “Nazareno” che condiziona in modo poco logico ed ambiguo... tutta la politica del paese.. e lo stesso PD. 
Una riforma di primaria importanza quella sui conflitti che si apre a ventaglio su una moltitudine di principi...che tocca il cuore di ogni percorso politico che si vorrebbe sano e funzionale...che invade grossi campi del potere economico e politico...un tema che investe l'attività parlamentare e quella governativa insieme. Insomma.. una vera madre di tutte le riforme assieme a quella di una indispensabile riforma sui Partiti.

Renzi sembra oggi sottovalutarla... rimanendo condizionato dall'appoggio del suo alleato/oppositore Berlusconi?.... Un dato di fatto resta certo: del conflitto di interessi ancora una volta, malgrado le promesse di tutti, non ve ne è ombra.

Dov'è dunque finito il determinismo del nuovo sindaco d'Italia?

Bisognerebbe ricordare al Premier che... se un certo determinismo (a differenza di una più opportuna determinazione) paga nei brevi tempi..la necessaria umiltà finisce col pagare nel lungo tempo. Non si può inoltre imporre l'assolutismo e la fermezza in seno ad un qualsiasi Partito..e poi dimenticarsi degli obblighi che si hanno con i cittadini di fronte a temi scottanti come quello sul conflitto d'interessi.



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