24 set 2014

I guasti della globalizzazione..e le possibili reazioni

di vincenzo cacopardo

Sembra che il nostro Paese sia definitivamente fiaccato economicamente e che l'idea di una ripresa in un contesto globalizzato come quello odierno, rimanga remota.. se non addirittura teorica. Il peso e le regole poco chiare di una globalizzazione ci hanno sicuramente tagliato fuori da ogni possibile ripresa..anche se si deve di continuo sperare malgrado il forte debito pubblico, il condizionante patto di bilancio.. e la fortissima concorrenza sleale a cui ci sottopongono altri paesi.Il futuro internazionale più probabile pare essere quello di una reazione allo stesso modello globale impostosi con forza in questi anni senza alcun criterio di logica.. se non quello di base economico e finanziario.

Ma cosa è... e cosa ha generato la globalizzazione?

La globalizzazione è un principio ormai insito nel sistema che indica l'accentuarsi degli spazi e dei problemi che vanno oltre i propri confini nazionali facendoli diventare globali..Un processo che è sicuramente complementare e che deve essere verificato empiricamente. Il suo significato racchiuso in quello di una “società mondiale” andrebbe anche inteso in altra maniera e cioè... come quello di una società multidimensionale, multisociale, multiculturale e politica. Ma, a differenza della globalizzazione...oggi un più diffuso “globalismo”, assume la deleteria ideologia secondo la quale il processo economico ha un aspetto sovrastante..che pone, in modo malato, la stessa azione della globalizzazione, in un'ottica solo economica.

Secondo molti anche lo stesso principio di democrazia ha senso solo se rimane inserito in un contesto globale.. ed il modo di governare presuppone l’esistenza di una società civile globale e dei rispettivi rapporti giuridici che rimangono validi universalmente... Ma se è vero che i diritti fondamentali convalidati a livello transnazionale sono alla base della democrazia cosmopolita è anche vero che bisogna tener conto dell'aspetto di una società multiculturale e delle sue contraddizioni che ne rappresentano la particolare “realtà globale”. L’analisi neomarxista ritiene l’idea di una democrazia cosmopolita non realizzabile in quanto l’”etica” viene a confondersi con il “potere”.

Un dato di fatto è comunque certo: Il nuovo capitalismo globale riesce ormai ad estremizzare i profitti occupando meno capitale umano. Si perde.. quindi.. il peso di una contrattazione sul lavoro e cresce l'emarginazione di massa. Alcuni sociologi teorizzano persino l’avvicinarsi di una “era globale” con la fine di ogni Stato nazione e quindi di ogni democrazia.

Una società mondiale appartiene agli stessi individui ed alle proprie culture, non può restare estranea, poiche tocca la vita degli stessi. In una società mondiale che si vuole multiculturale.. la realtà..rimane globale.... Una società che si vuole mondiale non può restare esterna agli individui, ma deve toccare la loro vita. Si difendono i diritti umani da parte delle Organizzazioni governative mondiali, ma non si rispettano le loro culture terze... la loro storia e persino la loro dignità. Un certo cosmopolitismo nega il legame tra culture senza nemmeno provare a compierlo e con questo tipo di globalizzazione sembrano andate perse le speranze ed ogni ideale politico. La reazione potrebbe vedere una totale svolta contrapposta ... un irrigidimento da parte dei Paesi che tenderanno a chiudersi nel proprio ambito nazionale con una logica opposta di un insolito avvenimento di “deglobalizzazione”: - I paesi si chiuderanno..i mercati si marcheranno...le società si distingueranno...le culture si evidenzieranno..etc.. Un sistema mondiale intero che si fraziona e che competerà attraverso logiche differenti più segmentate e connaturate.



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