di vincenzo cacopardo
Cosa vuol dire mille
giorni (tre anni)..quando appena ieri il Sindaco d'Italia aveva
dichiarato di risolvere in breve tempo le questioni scottanti
riguardo il lavoro e lo stato economico del Paese?
Quando ha fatto sognare..
attraverso i suoi ripeturi proclami...un gran numero di cittadini col
suo “fare”? I mille giorni oggi proposti non sembrano
esattemente un “saper fare”, ma un saper approfittare del
momento per ingannare di continuo attraverso reiterati ingannevoli
proclami: Chi.. può raccontarlo ai
pensionati più poveri con la minima che in mille giorni potrebbero
di sicuro morire? Chi... agli alluvionati? Chi.. ai cittadini senza
un tetto? Chi... agli imprenditori senza alcuna commessa? A tutti quei
professionisti senza alcun lavoro e che si recano ad una mensa
cittadina per sfamarsi?....
Mentre il sindaco
d'Italia la canta e la suona..dando ottanta euro a chi il lavoro
lo ha..nel paese si muore!..Renzi è sicuramente
sistemico e capisce che per un consenso bisogna accontentare tutta
quella massa di lavoratori inseriti nel sistema e che già un lavoro
lo ha come dipendente.
Al di là del fatto che
che in tanti oggi sarebbero in grado di operare riforme in mille
giorni attraverso una continua richiesta di fiducia del Parlamento,
quello che colpisce di più è la faccia tosta di chi attraverso una
comunicazione capziosa e persino retorica come quella di questi
ultimi giorni ( dobbiamo restare uniti...uniti si vince..dobbiamo
dettare noi il percorso all'Europa, etc), riesce ancora a trascinare
un popolo di creduloni (apostrofati
da lui stesso... in una telefonata come dei “coglioni”).
Meno strano e più
sottomesso appare il percorso del Cavaliere che scotando la sua
ridicola pena, giova oggi del suo alleato per le riforme
istituzionali. Berlusconi prende tempo e aiuta Renzi verso
la costruzione di un futuro sistema a trazione solo governativa. Un
sistema che premierà naturalmente ogni figura predominante ingabbiando in modo inequivocabile ogni politica di vera democrazia.
Mentre Renzi mette mano ad una possibile riforma del lavoro (già
in forte ritardo)..la sua bella ministra per le riforme, si preoccupa
di portare avanti quelle costituzionali. In realtà la premura di
aver voluto portare avanti il primo stadio della riforma del Senato
ha una chiara motivazione... e cioè... quella di chiudere prima
possibile il cerchio delle suddette riforme costituzionali per poter
fornire più forza ad un percorso di governabilità attraverso l'uso
di un sistema bipartitico che darà forza solo al vincitore e
chiuderà ogni possibile dialogo. Qual'è il fine se non quello di
aver chiesto mille giorni proprio per poter dar corso alla lunga
strada di questa più complessa tipologia di riforme?
Riforme costituzionali
difficili da digerire proprio perchè non proposte attraverso
un'assemblea costituente composta da figure competenti..ma che si
attivano in fretta su proposta di un governo a colpi di voto di fiducia. Se
a questo aggiungiamo la figura del nostro Presidente Napolitano
(garante del nostro sistema)..oggi totalmente imbrigliato in
un'operazione europea che non gli lascia scampo..non possiamo che
restare allibiti da questo modo di procedere verso un anomalo
cambiamento.
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