Tutta
la politica internazionale è in fermento..ovunque..in ogni parte
d'Europa pare esservi quel desiderio indipendentista che esalta gli
animi più esaltati. Dopo il referendum che ha visto la vittoria
dell'unione in Scozia...sembra che la polizia sia dovuta intervenire
diverse volte per sedare le ostilità tra gruppi di sostenitori
dell'indipendenza e gruppi a favore dell'unione.. un risultato che
pone al 45% gli sconfitti..deve comunque far pensare
In
Spagna intanto...il premier spagnolo Mariano Rajoy, ha persino
elogiato il discorso pronunciato dal capo del governo della regione
autonoma spagnola della Catalogna e dopo la diffusione dei risultati
nella Scozia ha anche elogiato il senso della democrazia del primo
ministro britannico David Cameron, il quale avrebbe anche potuto
bloccare il referendum. La richiesta di un voto di referendum pare
persino più forte in Catalogna ancora più che in Scozia..non si
esclude quindi una misura che potrebbe essere adottata al più
presto.
L'effetto
Scozia sembra arrivare dappertutto... persino in India, dove la
regione indipendentista del Kashmir è tornata all'attacco nel
rivendicare la sua autonomia.
Anche
Matteo Salvini, di rientro da Edimburgo, si è proposto per sostenere
il referendum sull'indipendenza del Veneto e della Lombardia.
Lamentandosi di uno stato che vessa di continuo i cittadini, annuncia
di voler andare avanti..poichè bombardato da richieste che giungono
persino da ogni parte del territorio del nostro Paese. Salvini
scommete anche su una indipendenza del Sud asserendo che anche nel
meridione si chiede più autonomia e meno dipendenza dallo Stato
tiranno: le sorprese non arrivano solo dalla Scozia!
Insomma...
sembra esservi un gran desiderio di indipendenza che non calza
esattamente con l'opera di costruzione che si sarebbe voluta
nell'azione di edificazione di un' Europa..Ciò proprio per i molti
errori commessi da coloro che hanno sempre visto questa unione più
come una unione economica finanziaria e senza una precisa logica che
guardasse ad uno sviluppo territoriale più aggregato e costruttivo
dei diversi territori.
Sono
passati più circa sessant'anni da quando un lungimirante Schuman
propose “la comunità europea del carbone e dell'acciaio”...una
proposta che rappresentava il preludio a quella Europa dei sei.
Questi anni hanno visto un progresso smisurato e l'affermazione
economica e culturale di alcune comunità rispetto ad altre, un
progresso ed un cambiamento che non può essere sottovalutato quando
si affronta una unione di questa portata.
Si
ha la sensazione che si sia tirata fin troppo la corda sottovalutando
le cultura dei paesi dove principi e valori etnici sono finiti con
l'esplodere in reazione ai gravosi impegni dettati dall'agenda dei
paesi economicamente più forti nell'establishment
della Comunità Europea.
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