22 set 2014

L'Europa ribolle..



di vincenzo cacopardo
Tutta la politica internazionale è in fermento..ovunque..in ogni parte d'Europa pare esservi quel desiderio indipendentista che esalta gli animi più esaltati. Dopo il referendum che ha visto la vittoria dell'unione in Scozia...sembra che la polizia sia dovuta intervenire diverse volte per sedare le ostilità tra gruppi di sostenitori dell'indipendenza e gruppi a favore dell'unione.. un risultato che pone al 45% gli sconfitti..deve comunque far pensare

In Spagna intanto...il premier spagnolo Mariano Rajoy, ha persino elogiato il discorso pronunciato dal capo del governo della regione autonoma spagnola della Catalogna e dopo la diffusione dei risultati nella Scozia ha anche elogiato il senso della democrazia del primo ministro britannico David Cameron, il quale avrebbe anche potuto bloccare il referendum. La richiesta di un voto di referendum pare persino più forte in Catalogna ancora più che in Scozia..non si esclude quindi una misura che potrebbe essere adottata al più presto.

L'effetto Scozia sembra arrivare dappertutto... persino in India, dove la regione indipendentista del Kashmir è tornata all'attacco nel rivendicare la sua autonomia.

Anche Matteo Salvini, di rientro da Edimburgo, si è proposto per sostenere il referendum sull'indipendenza del Veneto e della Lombardia. Lamentandosi di uno stato che vessa di continuo i cittadini, annuncia di voler andare avanti..poichè bombardato da richieste che giungono persino da ogni parte del territorio del nostro Paese. Salvini scommete anche su una indipendenza del Sud asserendo che anche nel meridione si chiede più autonomia e meno dipendenza dallo Stato tiranno: le sorprese non arrivano solo dalla Scozia!
Insomma... sembra esservi un gran desiderio di indipendenza che non calza esattamente con l'opera di costruzione che si sarebbe voluta nell'azione di edificazione di un' Europa..Ciò proprio per i molti errori commessi da coloro che hanno sempre visto questa unione più come una unione economica finanziaria e senza una precisa logica che guardasse ad uno sviluppo territoriale più aggregato e costruttivo dei diversi territori.

Sono passati più circa sessant'anni da quando un lungimirante Schuman propose “la comunità europea del carbone e dell'acciaio”...una proposta che rappresentava il preludio a quella Europa dei sei. Questi anni hanno visto un progresso smisurato e l'affermazione economica e culturale di alcune comunità rispetto ad altre, un progresso ed un cambiamento che non può essere sottovalutato quando si affronta una unione di questa portata.
Si ha la sensazione che si sia tirata fin troppo la corda sottovalutando le cultura dei paesi dove principi e valori etnici sono finiti con l'esplodere in reazione ai gravosi impegni dettati dall'agenda dei paesi economicamente più forti nell'establishment della Comunità Europea.


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