di vincenzo cacopardo
Qualcuno come Vittorio Zucconi, paragonando il nostro Paese al Costa Concordia, sostiene che la politica debba unirsi insieme..senza più litigi in modo da poter trovare utili sistemi in grado di poter rimettere in asse la nave istituzionale e trainarla verso un bacino sicuro... Il rischio, secondo il giornalista, potrebbe essere quello di vederla affondare pian piano nella profondità del mare di un sistema economico e sociale che non potrà che consumarla lentamente.
Qualcuno come Vittorio Zucconi, paragonando il nostro Paese al Costa Concordia, sostiene che la politica debba unirsi insieme..senza più litigi in modo da poter trovare utili sistemi in grado di poter rimettere in asse la nave istituzionale e trainarla verso un bacino sicuro... Il rischio, secondo il giornalista, potrebbe essere quello di vederla affondare pian piano nella profondità del mare di un sistema economico e sociale che non potrà che consumarla lentamente.
Se il paragone potrebbe
apparire abbastanza appropriato..sebbene un po' funesto, credo che non possa
essere del tutto condivisibile quell' ”unirsi insieme
nella definizione di una politica”.
L'unirsi insieme nei
grandi compromessi di una politica che non potrebbe mai pensarla in
modo eguale.. ha sempre generato un processo scadente e non
esattamente funzionale alle soluzioni. Fino ad oggi continuiamo ad
assistere ad un forzato modo di governare con l'insieme di Partiti
che non fanno che compromettere la conduzione della politica.. non
determinando né idee valide, nè metodi costruttivi. Inoltre questi
grandi inciuci della politica generano sovente l'esaltazione di
figure che si insinuano proprio per la mancanza di un programma
suggerito dalle idee. Figure spesso furbe e preparata
comunicativamente, che sovrastano i Partiti e trovano una strada aperta per imporsi con
determinazione nei continui conflitti interni generati dagli stessi
compromessi.
In realtà se si volesse
leggere in profondità, traendo anche spunto dalla considerazione
peculiare di Vittorio Zucconi circa il serio rischio di far
soccombere la politica ed evitando di farla sprofondare negli abissi
come una nave ormai semi affondata, bisognerebbe studiare una
separazione del ruolo per una più utile governabilità. Analizzare una nuova via
che possa dare spazio libero alle idee di una politica partitica
parlamentare, tenendo in piedi una funzione governativa slegata dai
Partiti e promossa in modo separato dai cittadini: un amministrativo
distinto nella sua configurazione rappresentativa di alta integrità,
che lavori senza alcuna linea di compromesso con i ruoli parlamentari
dei partiti, ma che segua il programma voluto e votato dai cittadini.
Evitare ogni conflitto
tra i ruoli imponendo una netta separazione, ma facendo crescere e
fermentare una politica che si attivi di continuo attraverso i
Partiti ridisciplinati e rinnovati opportunamente in favore di
progetti condivisi con i cittadini. Se noi compromettiamo i ruoli ed
in più uniamo tutte le forze politiche in una ricerca compatta,
smorziamo l'effetto competitivo utile alla politica e nel contempo
soffochiamo la ricerca delle nuove idee per una utile crescita.
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