La terza repubblica:
una strada aperta da Grillo... battuta da Renzi e seguita, con poco
impegno, dai Partiti
di vincenzo cacopardo
Qualcuno sostiene che con
la terza repubblica.. la politica sia tornata alla sua centralità e
che il motore di questa sana innovazione si chiami "Renzi".
Ora..se in parte ciò può
essere vero, non si può certamente omettere il fatto che senza
Grillo ed il suo movimento, non sarebbe mai potuta venire fuori la
figura assai determinata di un Renzi. In tutta obiettività....chi ha
dato la svolta decisiva è stato Grillo e non Renzi! Chi ha rotto
l'argine tra un vecchio modo di interpretare la politica ed il nuovo,
non è stato Renzi ed il suo PD, ma il nuovo movimento del comico di
Bogliasco che, con enfasi ed indiscussa teatralità, ha saputo
interpretare la sofferenza dei tanti cittadini e la totale
indifferenza delle istituzioni.
Con ciò... per il
resto... non si possono dare a Grillo altri meriti, anche in
considerazione che la sua marcia di costruzione..nella realizzazione
nei fatti non è mai avvenuta come in tanti si aspettavano. Al
contrario, il sindaco d'Italia ha saputo cavalcare il momento e
salendo in cattedra, ha guidato con maggior praticità (più
comunicativamente, che nella realtà dei fatti) il momento storico
di cambiamento di cui si aveva bisogno... Ma l'inganno
esiste?..ancora non è dato saperlo..stiamo lì col naso all'insù
nell'attesa dei risultati... senza ricercare alternative...
Diciamo dunque che se una
rottura è avvenuta... una figura determinata e decisa, con forte
senso di opportunismo, si è subito impadronita del momento per
dimostrare al paese che oltre alla chiusura col passato... la necessità un cambiamento era nei fatti.
Nel frattempo il merito della rottura
dovuto al movimento di Grillo si va perdendo e persino l'ultimo
raduno ai Fori imperiali.. non pare aver portato il successo
desiderato: E' mancato a 5Stelle il saper sfruttare il momento adatto
ed in più è anche stato contenuto dall'incalzare violento ed
inatteso di una figura come quella dell'ex sindaco di Firenze tanto
loquace, quanto determinata ai limiti di ogni responsabilità....(quello che ai nostri cittadini purtroppo è sempre piaciuto).
Oggi Renzi sembra essere
alla prova dei fatti e non solo per una riforma, ma per l'insieme
delle tante messe da lui nel fuoco.. così diverse ed impegnative,
oltre che poco definite e persino soggette a deleghe. Se la rottura
operata dal movimento di Grillo ha aperto un percorso al sindaco
d'Italia...non è detto che tale percorso impervio e difficile debba
potersi affrontare nell'ambiziosa solitudine e con il conforto di
figure governative di bella presenza.
Il silenzio del suo
Partito..il servilismo concesso al loro segretario tutto fare
(padrone di partito e di governo), da parte di chi vi opera dentro,
appare privo di critiche tali da decidere una definitiva rottura al
suo interno. Tutti rimangono ( per interessi) accodati ad un
Partito dove non è per niente il dialogo a farla da padrone, dove si
dimentica quanto sia più importante un libero pensiero e dove
un'eventuale frattura potrebbe regalare un miglioramento all'azione
politica pur pregiudicando un'azione di governo che appare molto più
assoluta e di parte... che ricercata attraverso una logica più
congeniale.
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