10 ott 2014

Un commento alla concisa analisi di Marcello Veneziani

La resa dell'intelligenza

di marcello Veneziani

"Se Alfano dice no alle coppie gay non lo fa per opporsi a Renzi ma perché vuole politicamente sfruttare a suo vantaggio le aperture omofile nel centrodestra"

Non c'è più dialettica, denuncia giustamente Giuseppe De Rita. La politica, aggiungiamo noi, oscilla tra allineamento e insubordinazione: non c'è conflitto sui temi politici tra forze avversarie, ma c'è ammutinamento all'interno degli stessi partiti oppure subordinazione al leader. A sinistra non si fronteggiano due visioni politiche ma due fedeltà a priori: alla vecchia sinistra o al nuovo capo vincente. Se Alfano dice no alle coppie gay non lo fa per opporsi a Renzi ma perché vuole politicamente sfruttare a suo vantaggio le aperture omofile nel centrodestra. Ma l'assenza più deprimente di dialettica riguarda il dibattito civile e la cultura. Non trovate più una discussione su temi di fondo o letture critiche del presente, non affiora una divergenza sul piano delle idee tra chi difende quest'Europa e chi propone di ripartire dalle identità nazionali o anche locali, tra chi difende il nuovo capitalismo finanziario e chi lo subordina agli interessi comunitari, tra chi difende la priorità delle famiglie e chi s'inchina alle coppie gay e ai trans; non c'è più una polemica culturale tra scrittori e intellettuali, nessun dialogo sui valori. I libri o si osannano o si ignorano, chi prova a discuterli grida nel deserto. Come chiamare tutto questo? Disfatta dell'intelligenza. Non si discute, non si critica, non si tenta di capire. L'intelligenza si atrofizza o finisce ai margini, nel pensiero laterale, confinata agli estremi della semi-clandestinità. Si vive tra Capo e coda, senza capire quel che sta nel mezzo.


L'analisi di Veneziani è giusta e più opportuna che mai ...Credo che tutto ciò sia stato determinato negli ultimi anni dalla forte spinta delle contrapposizioni ideologiche che, esasperate fino all'eccesso hanno generato solo reazioni, determinando la costruzione di un pensiero troppo rigido. Un pensiero condizionato dal sistema bipolare che non può lasciare spazi ad alcuna mediazione. 
Se si ha la capacità di percepire ciò...la politica potrà fare passi in avanti, altrimenti resterà sempre più condizionata dai parametri monolitici di un assurdo paradigma che genera solo effetti opposti e relativi ulteriori conflitti.
La politica odierna sembra ancora vittima di questo pensiero e dopo la lunga fase del Berlusconismo.. ci accingiamo.. oggi.. in direzione di una fase del Renzismo simile nel suo assolutismo. Il determinismo leaderista del sindaco d'Italia spinge senza indugio verso un bipartitismo ancora più estremo che condiziona il pensiero e non lascia affiorare, come sottolinea Veneziani, alcuna divergenza sul piano delle idee”, lasciando solo spazi alle figure (...o con Renzi... o contro Renzi). Il dialogo tende a spegnersi e si generano le solite contrapposizioni... più figurative ed iconiche.. che relative alle idee.
vincenzo cacopardo


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