Si
prevedono modifiche sull'articolo 18 per i neo assunti e sgravi
fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato. Saranno infatti
previsti contratti a tutele crescenti, fino ad abbattere in modo
definitivo ogni forma di precariato. Il Jobs Act prevederà per i
nuovi assunti a tempo indeterminato..solo un indennizzo per i
licenziamenti economici. I nuovi assunti non avranno il reintegro, ma
un indennizzo sicuro e crescente con l'anzianità.
Come
ribadito in questi giorni, il reintegro previsto dall'articolo 18
dello Statuto dei lavoratori... resta per i licenziamenti
discriminatori.
Riguardo i nuovi assunti... per i licenziamenti ingiustificati di natura disciplinare... sarà dunque previsto il reintegro (sebbene molte di queste modalità dovranno meglio essere specificate nel decreto delegato). L'obiettivo del governo sembra essere quello che i nuovi contratti a tutele crescenti possano costare meno, risultando attrattivi.. contenendo meno incertezze e, quindi, incoraggino l'imprenditore ad assumere. Si da, quindi, uno stop deciso ai contratti co.co.co. volendo evitare l'abuso di questa tipologia di contratti precari come quelli “a progetto”.
Sarà
possibile cambiare mansioni senza toccare il salario ed in caso di
riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale su
"parametri oggettivi", per tutelare il posto di lavoro, la
professionalità e le condizioni di vita anche economiche, limitando
la modifica dell'inquadramento. Il cosidetto “demansionamento”.
Si pensa anche ad una contrattazione aziendale e territoriale che
possa individuare ulteriori ipotesi (anche questo sarà meglio
specificato nel testo del decreto delegato).
Il ricorso ai voucher ..(cioè lo strumento pensato per tutelare una serie di attività e di occupazioni lavorative che, proprio per le loro caratteristiche di accessorialità e occasionalità, difficilmente si prestano a essere tutelati dalle normali tipologie contrattuali) viene esteso... ma torna il tetto dei 5mila euro l'anno, elevato nel testo di partenza della delega sul lavoro. Il governo, inoltre, assume l'impegno a finanziare con 1,5 miliardi aggiuntivi i nuovi ammortizzatori sociali. L'obiettivo del governo è quello di estenderli.. Si punta anche ad una maggiore tutela della maternità. In totale di parla di 11-12 miliardi per tutelare un milione di persone in più (cifra non da poco in un momento simile)
Rimane poi l'obiettivo di introdurre "eventualmente anche in via sperimentale" il compenso orario minimo anche per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei settori non regolati da contratti nazionali ed a semplificare...estendendolo il campo di applicazione dei contratti di solidarietà... per aumentare l'organico riducendo l'orario di lavoro e la retribuzione del personale.
Insomma
...una riforma per il lavoro piena di novità sulla quale non ci
permettiamo di intervenire nel merito..in quanto, pur nella sua
intenzione, non pare definita esattamente nei punti. Se per quanto
riguarda l'articolo 18 si può anche rimanere d'accordo nell'offrire
maggiore libertà alle aziende..cosa succederà veramente nei fatti e
sul piano reale? Basteranno le tutele crescenti ancora non definite esattamente?.Basterà l'impegno finanziario del governo?..Cosa succederà con la definitiva soppressione dei
contratti a tempo determinato?
Sono
solo dubbi, che non pretendono affatto mettere in discussione
l'operato del governo ancora tutto da definire nei contorni, ma
quello che sicuramente non è facile da accettare è il metodo con
cui si è fatta passare una delega in bianco al Senato..con la forza
ricattatoria di un voto di fiducia. Voto di fiducia.. di cui il
sindaco d'Italia, nella sua opera di restauro, continua a fare uso
continuo.
E...a
prescindere dalle regole.. sulle quali il governo continua a
soffermarsi...dove sta la ricerca del nuovo lavoro attraverso
riforme innovative e fiscali utili per le nuove iniziative che rappresentano il vero motore per la crescita?
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