Guardiamo
con attenzione al contenuto di una lettera che è stato rivelato
dalTg la 7 nell’edizione
di sabato sera e successivamente pubblicato sul Fatto Quotidiano.
Dopo
i fatti ormai avvenuti questa lettera deve ritenersi di grande
importanza soprattutto se indirizzata ad un governo il cui premier ha
sempre preteso di essere il “maestro del fare”. Sappiamo anche
che difficilmente si sarebbe potuto provvedere per risolvere in toto un
problema la cui durata dei lavori necessità di anni, ma fa specie non aver tenuto conto, in considerazione un richiamo, dell'importanza di una prevenzione nel caso specifico.... Un richiamo di tale importanza.. nel silenzio
tombale di chi successivamente, con ipocrisia, scrive su Facebook ringraziando i
ragazzi che spalano nella città di Genova e prendendosela con la
mala burocrazia.
Pare
che il 5 agosto di quest'anno una lettera sia stata indirizzata al
premier sindaco d'Italia Matteo
Renzi. La missiva inviata dai
legali delle ditte che dovevano occuparsi della messa in sicurezza
del torrente Bisagno,
sembra essere rimasta chiusa in un cassetto di Palazza Chigi. Nessuna
risposta in proposito..nessun accenno... Un episodio che
responsabilizza sicuramente il governo oggi difeso in ogni azione da
un PD rimasto ormai inerme e privo di parole di fronte ad ogni incedere del proprio
segretario.
I
contenuti della lettera inviata dalle aziende esprimono chiaramente
angoscia per il rischio di temporeggiare ancora esponendo la
collettività al concreto repentaglio di una tragedia peggiore di
quella del novembre 2011. I legali delle ditte con la missiva,
premevano scrivendo affinchè ci si potesse muovere in fretta per la messa in
sicurezza del torrente che attraversava la città di Genova...La
lettera proseguiva affermando che tutti
i ricorsi erano stati respinti...richiedendo
il nulla osta ad un avvio effettivo dell’incarico e sottolineando
che gli ultimi eventi alluvionali avevano evidenziato le criticità
idrogeologiche del territorio di Genova
e
di tutta la Regione. Con il prossimo arrivo della stagione autunnale, la situazione sarebbe potuta precipitare.
Meditiamo
e giudichiamo con calma e serenità, ma se l'episodio è confermato,
come pare esserlo, si dimostra ancora una volta quanto la loquacità
del sindaco d'Italia mal si concilia con il dovere delle sue più importanti azioni.
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