La Francia , il Regno Unito, la Spagna ed altro otto Stati
della comunità sono contro le quote degli immigrati. Un
brutto segno per la nostra Nazione che oggi pare lottare solitaria contro un avvenimento che resta di carattere mondiale.
Sappiamo
che tanti di questi immigrati sono profughi poichè
lasciano il proprio paese a causa di guerre, invasioni, rivolte o
catastrofi naturali. Vi
sono però dei distingui.. e cioè.. quelli regolari e quelli
irregolari che.. a differenza.. non posseggono alcun permesso di
soggiorno
rilasciato dall’autorità competente.
Il
migrante irregolare è dunque una persona che è entrata in un Paese
straniero evitando i controlli di frontiera o che, avendo un visto
scaduto, permane irregolarmente nel territorio che lo ospita...Vi è
poi la categoria dei clandestini..ovvero coloro che, pur avendo
ricevuto un ordine di espulsione, rimangono nel paese che li
accoglie. Dal
2009 la clandestinità è un reato penale.
La
condizione di rifugiato è invece definita dalla convenzione di
Ginevra del 1951,
un
trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 paesi. Nell’articolo 1
della convenzione si legge che il rifugiato è una persona che
“temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza,
religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale
o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la
cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore,
avvalersi della protezione di tale paese”.
Dal
punto di vista giuridico-amministrativo è una persona cui è
riconosciuto lo status di rifugiato perché se tornasse nel proprio
paese d’origine potrebbe essere vittima di persecuzioni.
Queste..
in linea di massima.. le varie categorie degli immigrati che oggi
persistono nel nostro territorio: Una serie di differenze che
determinano una ulteriore difficoltà nel riscontro delle regole per
la gestione dei tanti ospiti che cominciano ad invadere in modo
eccessivo il nostro Paese. Un avvenimento che pare non trovare tregua
e che si sarebbe dovuto prevedere in tempo attraverso una politica
internazionale che avrebbe dovuto saper leggere in lungimiranza
fenomeni mondiali di tale portata...ponendovi rimedio attraverso uno
studio preventivo.
Non
era difficile poter comprendere che tale fenomeno avrebbe reso
difficile una convivenza con paesi occidentali di diversa cultura e
storia: Oggi si parla con troppa facilità di integrazione, non
comprendendo che l'avvenimento, in un momento storico in cui
l'economia dei paesi occidentali è in grande affanno ed in cui si
devono fare i conti con la mancanza di lavoro, si pone come un
avversità, sebbene potrebbe portare anche note positive.
Quello
che riesce incomprensibile è il fatto che pare sottovalutarsi un
fenomeno storico di portata immane che ci coinvolge giorno per giorno
e che sembra montare in modo spropositato portando insicurezza in
tutto il paese Europa.
Eppure
non sarebbe difficile immaginare un impegno da parte di tutte la
forze politiche ocidentali europee per un piano da studiare con altri
paesi orientali che possa prevedere la ricerca di spazi in territori abbandonati dove ricostruire insieme nuovi paesi e nuove economie.
Con uno sforzo interattivo che potrebbe vederci coplici e fattivi
nella costruzione di un futuro insieme.
La
terra è grande e la popolazione è troppa..ma quello che fa tanto
pensare è la cattiva distribuzione e la anomala concentrazione.
Nessun commento:
Posta un commento