Tutto ormai sembra procedere attraverso l'uso costante delle anomalie, ma quello che assai più sorprende.. è in fatto che pare essersi sovvertito ogni principio di valutazione sulle stesse.. rendendo positiva e conveniente ogni immagine distorta dei principi fondamentali più corretti.
In un
recente articolo.. il cugino consigliere Domenico Cacopardo, attento
osservatore dei temi giuridici istituzionali, spiega
l'incomprensibile cammino di una attività amministrativa spesso
incoerente e disattenta del governo.
Al di là
di ogni riscontro con una efficace spending review, quello che
colpisce sono sempre le innumerevoli inspiegabili difformità dei
percorsi stabiliti...come quelli degli incarichi a titolo gratuito,
ormai nella norma, ma sicuramente contrari ad ogni principio morale
e costituzionale sul lavoro..Sono diventate abituali certe
irregolarità alle quali sembra nessuno voglia fare più attenzione,
poiché.. nella ormai disattenta morale comune.. appare più pulito
un contratto conferito a titolo gratuito che quello più limpidamente
e giustamente retribuito.
Saranno
anche giudicati capricci o manie, ma... come afferma correttamente
Domenico, non rendono sicuramente alcuna luce ad un processo
di ricerca per qualunque consulenza che si dovrebbe onorare con un
giusto e misurato compenso... onde evitare di poter avere sentori per
scambi e favoritismi di tipo diverso...Un tema che potrebbe inquadrarsi nel percorso di ricerca del capitolo riaperto di recente sul conflitto di interessi!
vincenzo
cacopardo
Domenico
Cacopardo scrive in proposito:
“Ma
non s’era parlato di «spending review»? Non c’era stato un
commissario (il cremonese Cottarelli, più longobardo che latino) che
aveva scritto un ponderoso libro per indicare i tagli e i risparmi
che si sarebbero potuti ottenere? Per esempio, l’unificazione delle
forze di polizia che, tante quante sono, prima che uno spreco, sono
una ridicolaggine tutta nostrana. Sul punto, rimane incomprensibile
–o troppo comprensibile- perché in Italia non sia stato
costituito, sull’esempio estero, un forte e ben organizzato
«bureau» incaricato di indagare sui reati di magistrati e
poliziotti.
Ma così
va il bel Paese e non possiamo che auspicare che il solito vento
cambi le sue inveterate, borboniche abitudini.
Ora,
Cottarelli è stato sostituito da due consulenti di Renzi, i
professori Perotti e Gutgeld e il «dossier» sembra sommerso da
altre più urgenti carte piombate sulle loro scrivanie. Di questi due
baldi giovanotti va detto che come altri consulenti del «premier»
lavorano a titolo gratuito: il che rappresenta il massimo
dell’opacità. Infatti, si contraddicono: il principio morale e
costituzionale che il lavoro deve essere retribuito (e se non c’è
una retribuzione stabilita, ufficiale, contrattuale, la retribuzione
sarà cercata altrove); il principio logico che il lavoro deve essere
riconosciuto (nel senso che deve essere disciplinato all’interno di
una convenzione pubblicistica) e il principio funzionale (che il
lavoro dev’essere produttivo di effetti, anche consultivi, ma
identificabili).
Queste
parole saranno giudicate fisime «vintage» di chi ha una formazione
giuridica, ma sono elementi sostanziali che, da soli, delegittimano
la presenza di 10-consulenti-10 negli uffici di Palazzo Chigi,
incaricati di suggerire al «premier» soluzioni sull’intero
scibile amministrativo”.
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