13 mag 2015

Le consulenze a titolo gratuito del governo...altre anomalie!


Tutto ormai sembra procedere attraverso l'uso costante delle anomalie, ma quello che assai più sorprende.. è in fatto che pare essersi sovvertito ogni principio di valutazione sulle stesse.. rendendo positiva e conveniente ogni immagine distorta dei principi fondamentali più corretti.
In un recente articolo.. il cugino consigliere Domenico Cacopardo, attento osservatore dei temi giuridici istituzionali, spiega l'incomprensibile cammino di una attività amministrativa spesso incoerente e disattenta del governo.
Al di là di ogni riscontro con una efficace spending review, quello che colpisce sono sempre le innumerevoli inspiegabili difformità dei percorsi stabiliti...come quelli degli incarichi a titolo gratuito, ormai nella norma, ma sicuramente contrari ad ogni principio morale e costituzionale sul lavoro..Sono diventate abituali certe irregolarità alle quali sembra nessuno voglia fare più attenzione, poiché.. nella ormai disattenta morale comune.. appare più pulito un contratto conferito a titolo gratuito che quello più limpidamente e giustamente retribuito.
Saranno anche giudicati capricci o manie, ma... come afferma correttamente Domenico, non rendono sicuramente alcuna luce ad un processo di ricerca per qualunque consulenza che si dovrebbe onorare con un giusto e misurato compenso... onde evitare di poter avere sentori per scambi e favoritismi di tipo diverso...Un tema che potrebbe inquadrarsi nel percorso di ricerca del capitolo riaperto di recente sul conflitto di interessi!
vincenzo cacopardo


Domenico Cacopardo scrive in proposito:
Ma non s’era parlato di «spending review»? Non c’era stato un commissario (il cremonese Cottarelli, più longobardo che latino) che aveva scritto un ponderoso libro per indicare i tagli e i risparmi che si sarebbero potuti ottenere? Per esempio, l’unificazione delle forze di polizia che, tante quante sono, prima che uno spreco, sono una ridicolaggine tutta nostrana. Sul punto, rimane incomprensibile –o troppo comprensibile- perché in Italia non sia stato costituito, sull’esempio estero, un forte e ben organizzato «bureau» incaricato di indagare sui reati di magistrati e poliziotti.
Ma così va il bel Paese e non possiamo che auspicare che il solito vento cambi le sue inveterate, borboniche abitudini.
Ora, Cottarelli è stato sostituito da due consulenti di Renzi, i professori Perotti e Gutgeld e il «dossier» sembra sommerso da altre più urgenti carte piombate sulle loro scrivanie. Di questi due baldi giovanotti va detto che come altri consulenti del «premier» lavorano a titolo gratuito: il che rappresenta il massimo dell’opacità. Infatti, si contraddicono: il principio morale e costituzionale che il lavoro deve essere retribuito (e se non c’è una retribuzione stabilita, ufficiale, contrattuale, la retribuzione sarà cercata altrove); il principio logico che il lavoro deve essere riconosciuto (nel senso che deve essere disciplinato all’interno di una convenzione pubblicistica) e il principio funzionale (che il lavoro dev’essere produttivo di effetti, anche consultivi, ma identificabili).
Queste parole saranno giudicate fisime «vintage» di chi ha una formazione giuridica, ma sono elementi sostanziali che, da soli, delegittimano la presenza di 10-consulenti-10 negli uffici di Palazzo Chigi, incaricati di suggerire al «premier» soluzioni sull’intero scibile amministrativo”.




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