Dopo
la sentenza della Consulta..il diritto dei pensionati rimane
prioritario rispetto al bonus dei dipendenti.
di vincenzo cacopardo
Un quasi disincantato premier pensa che restituire tutto a tutti non sia possibile...
di vincenzo cacopardo
Un quasi disincantato premier pensa che restituire tutto a tutti non sia possibile...
Queste le sue parole «Se accettassimo il principio di chi dice che bisogna restituire tutto, dovremmo dare 18 miliardi a quelli che guadagnano anche 5mila euro di pensione. ... buttandola con astuzia ...e ribadendo, quasi per bocca dei cittadini, che ciò non avrebbe senso.
Parlando dai microfoni di Porta a Porta.. affronta il tema dell'emergenza creata dalla sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni. In sostanza Renzi vorrebbe trovare un modo per restituire i soldi a chi ha le pensioni più basse.. opponendosi alle richieste di chi le l'ha alte.
Con
la sua solita perizia comunicativa esordisce ritenedosi
opportunamente estraneo a quella riforma Fornero che portò il bloccò
delle pensioni sopra tre volte la minima: Il sindaco d'Italia
annuncia che il governo vuole rendere più elastiche le norme della
riforma previdenziale e parla di una libertà di scelta da parte
dell' 'Inps assicurando uno studio per attenuare il blocco
dell'innalzamento di età.. rendendo le regole più elastiche.
Come
sappiamo Renzi parla di restituire a 4 milioni di pensionati 500
euro nel mese di Agosto con un costo totale di due miliardi a fronte
di una restituzione che dovrebbe comprendere una cifra di quasi
diciotto. Ma quello che da da pensare è in fatto che ha fronte di
una chiara sentenza della Corte costituzionale..si continua a parlare
di cifre che mancano e di concessioni per chi di principio avrebbe
diritto a ciò che gli spetta.
Un'ulteriore anomalia prende corpo nell'assurdo Paese!
Non si capisce infatti... in considerazione delle difficili situazioni economiche che investono il Paese, perchè si debba dispensare ancora un bonus di 80 euro ai lavoratori dipendenti dal costo di dieci miliardi l'anno..quando di conseguenza si fa torto a quei cittadini che, col suddetto provvedimento della Consulta, hanno acquisito un diritto superiore a qualsiasi elargizione dovuta per motivi di un evidente vantaggio propagandistico.
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