Vi
sono tre fatti di grande importanza che oggi riempiono la cronaca
nazionale ed internazionale : Il problema dei migranti, la tragedia
Greca, l'amministrazione comunale di Roma.
Non si deve mai pensare che il terzo caso non possa toccare in qualche modo la politica internazionale... poiché l'immagine di una capitale come quella di Roma (caput mundi ..i cui cittadini hanno sempre con orgoglio sottolineato” Civis romanus sum”) ha sicuramente scosso le cronache internazionali per l'eccessivo proliferare di un malcostume politico che tocca una città che è il fulcro di tutta l'attività politica istituzionale della nostra Nazione.. contribuendo a ferire l'immagine dell'intero Paese.
Non si deve mai pensare che il terzo caso non possa toccare in qualche modo la politica internazionale... poiché l'immagine di una capitale come quella di Roma (caput mundi ..i cui cittadini hanno sempre con orgoglio sottolineato” Civis romanus sum”) ha sicuramente scosso le cronache internazionali per l'eccessivo proliferare di un malcostume politico che tocca una città che è il fulcro di tutta l'attività politica istituzionale della nostra Nazione.. contribuendo a ferire l'immagine dell'intero Paese.
Nella
immensa confusione portata da una politica europea e nazionale.. che
nel passato non ha saputo leggere in lungimiranza le conseguenze che
sarebbero potute esplodere sugli esodi dai paesi africani ed
orientali in guerra, non si è ancora in grado di trovare una
soluzione che possa in qualche modo porre un freno. Sappiamo di certo
che tutto ciò potrà trovare un risultato positivo..solo nella difficilissima
opera di contenimento tramite un blocco alle partenze, ma sappiamo
anche quanto ormai risulti pericoloso e tardivo questo tentativo,
almeno di poter concordare a livello mondiale un'area libera dello
stesso continente africano dove condurre ed accompagnare la vasta
popolazione che, con l'aiuto di tutta la comunità europea, possa
crescere in pace integrata in un'opera di possibile sviluppo ed offrendo persino opportunità di una nuova economia a beneficio della
stessa Europa: Un'operazione
per adesso teorica e difficile, ma da non trascurare per il futuro.
E' difficile immaginare, adesso, un impegno da parte di tutte la
forze politiche ocidentali europee per un piano da studiare con altri
paesi orientali che possa prevedere la ricerca di spazi in territori
abbandonati dove ricostruire insieme nuovi paesi e nuove economie, ma
questo sforzo interattivo potrebbe vederci un domani complici e
fattivi nella speranza di poter rendere una più efficace soluzione
ad un fenomeno di portata cosmica.
Vi
è poi il problema complesso della Grecia: Se Atene
parrebbe esser
pronta ad adottare misure fiscali pari al 2% del Pil... i creditori, al contrario, chiederebbero misure per almeno il 2,5%. Il piano del governo pare prevedere
uno stop ai prepensionamenti a partire dal primo gennaio 2016. Vi
dovrebbe anche essere un aumento della "tassa di solidarietà"
per le persone che guadagnano più di 30.000 euro l’anno e per le
società che hanno utili superiori ai 500.000 euro. Infine sarà
proposto un taglio automatico della spesa. Con queste... che
rappresentano alcune delle misure previste dal piano, il governo di
Atene dovrebbe presentarsi al summit Europeo.
Come
sembra ormai scontato è sempre il cancelliere Angela Merkel accanto
al presidente della commisione Jean-Claude Juncker a dover dare l'OK.
Si spera quindi che l'accordo possa soddisfare le parti per un
salvataggio della Grecia e le conseguenti difficoltà per il resto
dei Paesi delle comunità...Insensato, quindi, poter pensare di
caricare oltre tale intesa attraverso ulteriori richieste che
potrebbero comprometterla: Queste scelte dovrebbero seguire un'idea
più avveduta e più aperta verso i Paesi che.. se messi in
difficoltà.. non avrebbero alcuna alternativa se non quella di
cedere creando, tra l'altro, ulteriroi danni alla stessa Comunità:
Vi
è poi il caso Roma...che infiamma gli animi dei politici della
capitale e che pare procedere con una certa indolenza.. Renzi sembra voler minacciare commissariamenti e promettere possibili elezioni,
ma una vera presa di posizione di fatto ancora non si intravede. In questo
clima.. una lotta tra Marino e Renzi era prevedibile: mentre gli
irriducibili di Marino minacciano la fuoriuscita dal Partito, da
parte dei renziani si impreca contro l'incapacità di un sindaco che
non ha saputo trovare il modo di opporsi al decadimento burocratico e
gestionale della sua amministrazione. Non v'è dubbio che le acque
dentro il PD romano, siano parecchio agitate e molti esponenti
renziani del partito capitolino siano in fibrillazione, soprattutto
coloro fra i quali non hanno mai sostenuto Marino come amministratore
della capitale: L'onesto incapace è alla resa dei conti, ma la città
di Roma in attesa di un Giubileo, non lo è da meno.
Queste
problematiche stanno segnando un passo nell'attività difficile e
perigliosa del premier Matteo Renzi..per la verità carico di tante
energie..ed un pò meno di idee, ma di sicuro scuotono la già
precaria attività governativa nell'affanno delle difficili scelte
che toccano il suo già complicato percorso. Problematiche interne ed
esterne al suo Paese che messe insieme danno l'idea di come vi sia
l'incombenza di un dialogo più profondo espresso con meno
determinismo tra le forze dalla politica e meno contrapposizioni sia
interne che esterne: Quello che si teme è che vi possano ancora
essere ulteriori scelte imposte da una linea governativa senza l'uso
di un dialogo parlamentare del quale non si dovrebbe sottacerne
l'autorevolezza.
Purtroppo
anche il Parlamento è oggi in carica attraverso leggi poco chiare e
senza il criterio di un preventivo piano di programmazione da parte
dei Partiti.. risultando totalmente in mano alle logiche di una
attività governativa che prosegue a colpi di fiducie, decreti e
leggi delega.. uccidendo il preliminare uso di un percorso di
democrazia. Ciò può dare ragione a quella armata di pentastellati
che potrebbero ben presto prendere le redini di un'attività
governativa e che... con le loro approssimative regole e l'inusuale
metodo delle loro risibili elezioni, potrebbero far peggio.
Non
sarebbe il caso per il premier provare un utile rimpasto di governo
con figure diverse che potrebbero fornire maggior fiducia e
sicurezza?
Vincenzo
cacopardo
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