6 giu 2015

L'"aria mefitica di Roma" di domenico Cacopardo

C’è un’aria mefitica per le vie di Roma, non per il persistente inquinamento da traffico automobilistico, ma soprattutto per le esalazioni provenienti dall’inquinamento morale che l’attraversa.
Quando pensiamo che questa città sarà la sede dell’anno santo straordinario indetto da papa Francesco e vorrebbe essere il luogo di una prossima Olimpiade («già si arrotano in denti per la possibile pantagruelica ‘magnata’»), un moto di indignazione nasce spontaneo, per lo spettacolo ora in scena, per gli attori che lo animano e per la «futura programmazione».
La questione «mafia capitale», infatti, con decine di arresti in vari campi politici sembra ridursi nelle accese polemiche di queste ore al dilemma «Marino sì» «Marino no». Certo, il sindaco ce ne mette di suo, quando sostiene che, in qualche modo, i successi investigativi del procuratore della Repubblica Pignatone, magistrato di lungo corso, proveniente da Palermo e Reggio Calabria, con esperienze specifiche in materia di criminalità organizzata, dipendono da lui medesimo, il primario che ha abbandonato il primariato americano per dedicarsi alla politica italiana, in un primo tempo, e poi romana.
La verità è che Roma deve essere risanata nel profondo, partendo dall’ultimo ufficio della polizia municipale nella più sperduta borgata e arrivando al fatale colle del Campidoglio. E che per farlo è necessaria la sospensione delle attività politico-amministrative e l’attribuzione delle stesse a un ente commissariale che per un periodo di almeno cinque anni provveda, mantenendo in piedi le attività di quotidiano interesse dei cittadini, a una profonda epurazione del tessuto burocratico cittadino.
Qualcosa di simile a ciò che fece il regno d’Italia inventando un Commissariato straordinario per Napoli che, con mutamenti nominalistici, governò il capoluogo campano sino al dopoguerra.
Appare ottuso e inconsapevole un atteggiamento volto a mantenere immutati gli assetti istituzionali del comune di Roma e della regione Lazio. Essi, soprattutto il secondo, sono strettamente legati al passato del Pd e alla nomenklatura che ne era responsabile, a partire da Bersani, al quale era anche molto legato il noto presidente della provincia di Milano, Penati.
La «tabula rasa» non è un cieco sparare nel mucchio. La «tabula rasa» è una misura di salute pubblica analoga a quelle che si è costretti ad adottare in presenza di focolai di grave infezione.
L’agitazione di Matteo Orfini, presidente del Pd e commissario al partito romano, non coglie la necessità di chiudere in modo esemplare un capitolo, trasferendolo dal suo tavolo alla più vicina discarica. Finché non si renderà conto di questa irrinviabile necessità, lui e il suo partito continueranno a sprofondare nella melma nella quale un gruppo dirigente affarista e spregiudicato l’ha gettato.
Il medesimo discorso andrebbe rivolto anche ai responsabili di Forza Italia, di Fratelli d’Italia e del gruppo popolare che si riferisce a Tabacci: ma questi cosiddetti partiti sono ectoplasmi senza il fiato occorrente per compiere l’autocritica immediata che ci si aspetta da loro.
Diverso è il caso del Pd che di comune e regione ha la responsabilità attuale e al quale appartengono molti imputati eletti non nel passato remoto ma di recente nelle tornate che hanno portato al potere Marino e Zingaretti.
C’è qualcuno che dubiti che, per esempio, l’attuale prefetto di Roma, Franco Gabrielli farebbe meglio di qualsiasi sindaco in una contingenza come l’attuale? Del resto, sul tema del giubileo Gabrielli s’è mosso più e meglio di quanto non abbia fatto Marino o chiunque altro in città.
Prima che l’Italia si ritrovi con la faccia al muro nella temperie dell’anno santo, Matteo Renzi cerchi nel proprio «sentiment» ciò che serve: azzeri tutto. Commissari comune e regione e dia agli italiani la sensazione di una reale, drastica volontà di pulizia. Altrimenti il suo futuro politico nel governo e nel partito subirà l’appannamento in cui sperano la minoranza del Pd e gli avversari del nuovo corso.

Domenico Cacopardo

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