20 ott 2015

Renzi si burla dei pavidi dissidenti

di vincenzo cacopardo
Per l'ennesima volta la ridicola cordata della minoranza dem è sulle barricate. Pare infatti che sussistano vari punti, all'interno della legge di Stabilità, che rischiano di bloccare la marcia del Pd. Siamo pur tuttavia convinti che l'ennesima scenata all'interno del Partito di maggioranza si presenterà come la solita risibile commedia per attrarre un po' di consenso con la scusa di un dialogo interno... fingendo di tirare fuori una futile fermezza.
Dall'altra parte Renzi non perde occasione per ridicolizzare i dissidenti :"Una parte della minoranza del Pd è come Totò, si oppone a prescindere. Il sindaco d'Italia si prende gioco canzonando la combriccola incoerente di una opposizione interna legata alle poltrone che non ha mai avuto il coraggio di fare forza comune in direzione di una nuova forza politica.

Mi aspetto una dura opposizione anche sul colore delle cravatte". Con questa frase, Renzi deride ogni critica ricevuta da una parte del suo partito alla legge di stabilità.
Il Premier si esalta da solo asserendo che la sua legge di stabilità compie battaglie storiche.. benché vi sia qualcuno del Pd che se ne lamenti. Astutamente approfitta per mettere in evidenza le sue battaglie vinte come l'Expo ed il prossimo Giubileo. Malgrado i problemi ed i gufi in agguato...secondo Renzi si continuerànno a portare avanti buoni risultati.

Secondo il Premier l'Italia è più solida e sta meglio. Ciò che mancava era una riduzione delle tasse: pagarle meno, ma pagarle tutti. Questa frase in sé non corrisponde affatto alla verità! Renzi cammina spedito su questo argomento dimenticando che vi è una enorme quota di cittadini che non è in grado di poter affrontare il peso di queste. Quando si butta giù una tassa sull'immobile e in modo così lineare non si è fatto alcun favore ad una buona parte del Paese, se poi..si impone una indegna tassa sulla Rai all'identico modo, incastrandola in una bolletta elettrica, si opera una furbizia che non scalfisce per nulla il benestante, ma colpisce in modo fin troppo accentuato tanti pensionati e tutta quella categoria di disagiati oggi esistente nel Paese: La politica economica di questo governo..tutta immedesimata su parametri e PIL, continua a dimenticare la perseverante sperequazione tra ricchezza e povertà esistente tradendo ancora una volta i principi insiti all'interno della Costituzione che all’articolo 53 parla chiaramente di una progressività

Il premier aggiunge con particolare enfasi“Questa legge di stabilità prevede misure che il Pd ha chiesto per anni: una misura contro la povertà
Ma questa legge di stabilità, malgrado l'indifferenza delle forze politiche più critiche, non è per niente una misura contro la povertà . E' ormai chiaro che questo Premier si muove con pochissima considerazione nei confronti dei meno agiati. Non lo ha dimostrato con gli 80 euro..offrendoli solo e per primi a quella fascia sistemica di lavoratori con reddito sufficiente. Non lo ha mai mostrato nei confronti di un Sud sempre dimenticato..Non lo manifesta oggi con la soppressione di tasse in modo lineare e l'immissione di altre nel modo identico attraverso furbizie.

In questo quadro appaiono solo teatrali le manifestazioni della sgangherata cordata dei dissidenti che.. dalla loro sembrano  volutamente arricchire un falso scambio all'interno, pur di restare sempre incollati alle comode e remunerative poltrone del Parlamento e che meritano di certo di essere burlati dal loro stesso premier segretario di Partito

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