25 nov 2015

Breve nota sul commento di Domenico Cacopardo sull'incidente dell'aereo russo

"Una vera presa di responsabilità è sicuramente quella che in questo momento non si scorge. Al di là del fatto che un incidente militare prima o dopo sarebbe accaduto..in un'area di per sé rischiosa..e nella totale confusione che in questi giorni ivi regna, quello che non convince è il fatto che possa trattarsi di un incidente. Se era chiaro che aerei militari russi avrebbero dovuto bombardare in territorio Siriano passando inevitabilmente in quello spazio aereo ..quale ragione vi era di colpirli con tale convinzione? La Turchia sembra aver mostrato a viso aperto la sua posizione antirussa e comunque poco utile e di imbarazzo per la sicurezza di un patto atlantico ..Azione pericolosa per un conflitto già di per sé confuso e che potrebbe aggravare lo stato delle cose. Domenico chiarisce a fondo le vere responsabilità di Obama che persevera in un territorio lontano dai suoi confini verso una lotta che non lascia vedere risultati più utili per accordi di pace.
vincenzo Cacopardo


Era fatale che l'incidente dovesse accadere: un caccia Sukhoi24 dell'aviazione russa è stato abbattuto perché avrebbe violato lo spazio aereo di quel Paese. Sostengono i russi che il Sukhoi, che volava con un aereo gemello, era all'interno dello spazio siriano, tanto che il recupero di uno dei piloti si sta svolgendo all'interno dei confini siriani. Il governo turco, presieduto da Ahmet Davutoglu, stretto uomo di Erdogan, ha informato la Nato chiedendo una consultazione d'urgenza con gli alleati.
C'è una constatazione elementare da effettuare: in una zona piuttosto delimitata, in questo momento, volano e bombardano aerei di Russia, Stati Uniti, Francia, Giordania, Siria di Assad e, marginalmente (visto che si dirigono verso le zone curde), turchi. Quindi, prima o dopo doveva scapparci l'incidente. In realtà, un coordinamento operativo tra "alleati" sembra esserci solo tra russi e francesi, anche se si tratta di un'alleanza sui generis proclamata da Putin che, con una diretta spettacolare, ha dato ordine al comandante della flotta in Mediterraneo di comportarsi da alleato nei confronti dei francesi. Se la guerra all'Isis e il sostegno russo-iraniano ad Assad continueranno sulla strada attuale, gli incidenti potranno ripetersi con conseguenze imprevedibili.
La responsabilità primaria di quanto sta accadendo ricade sugli Stati Uniti e sul presidente Obama: al di là della difesa della propria strategia che Obama continua a formulare, la realtà è ben diversa. Gli atti e i comportamenti americani testimoniano di incertezze e contraddizioni sin qui non sanate, talché l'America è alleata, per esempio dei curdi e della Turchia che s'è inserita nel conflitto proprio per combattere i curdi. E, proprio a causa delle proprie indecisioni, è stata costretta ad accettare il fatto compiuto della presenza delle forze armate di Putin nella zona e dovrà accettare che truppe di terra e corazzate realizzino ciò che Obama aveva escluso con specifica enfasi: “Boots on the ground”.
L'altra questione è la Francia, vittima e detonatore di un conflitto nel conflitto, rispetto al quale gli stessi Stati Uniti, ma anche Germania e Italia rimangono freddi, anzi gelidi. Il rischio che il mondo corre è quello di una già troppo annunziata, anche da papa Francesco, Terza guerra mondiale che, oggettivamente, per ora non c'è.
Non si possono aspettare le elezioni americane: la messa in sicurezza dei rapporti tra le potenze che si confrontano sul medesimo terreno e con obbiettivi non contrastanti è la prima priorità. Dalla coalizione dei volenterosi occorre passare alla coalizione dei responsabili.
domenico Cacopardo


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