16 nov 2015

Un odio difficile da placare...

..che mette in seria crisi la democrazia dell'Occidente

di vincenzo cacopardo
Non è facile legare il fenomeno terroristico in un'analisi completa.. dando giudizi precisi e ben identificabili sull'Islam ..soprattutto dopo i recenti cruenti fatti di sangue avvenuti a Parigi. Sarebbe troppo sbrigativo e poco costruttivo mettere insieme in un unico calderone qualunque mussulmano..facendolo apparire sempre e comunque un sanguinario . -Come affermare che se in Italia vi sono state le brigate rosse o la Mafia che hanno ucciso ed operato stragi ..tutto il Paese deve essere identificato brigatista o mafioso stragista.
In molti pensano che non sarebbe nemmeno il caso di scomodare la Fallaci per accorgersi come nella realtà europea vi viva tranquillamente una buona maggioranza di popolazione mussulmana assai pericolosa. Sono gli stessi che affermano, in modo fin troppo generico, che la democrazia e la tolleranza sono nemiche dell'Islam: Tutti gli atti di terrorismo avvenuti in questi ultimi anni potrebbero anche essere presi per atti di follia, ma l'Islam sembra essere rimasto lo stesso di quello che fu cinquecento anni fa: Un mondo mussulmano diviso in due.. dove da una parte vi è “la terra dell'Islam” e dall'altra persevera la “terra della guerra”.
Da un altra angolazione di pensiero pare esservi una certa sinistra intellettuale tendente a giustificare di continuo ed attaccare il non rispetto ed ogni considerazione verso un'Oriente vessato da una prevaricazione occidentale e sperduto nella difficile crescita culturale dovuta anche a motivi storici diversi ed alla continua ricerca di un pensiero più democratico che accompagni la sua crescita sociale.

Il problema resta comunque concentrato in un diverso credo religioso amplificato da una evidente differenza della cultura del pensiero. Tutto ciò avrebbe un peso diverso se la visione sociale e politica per l'integrazione dei popoli rimanesse laica, separata da un pensiero esistenziale che dovrebbe mantenersi in una sfera individuale e... soprattutto..se non si avessero tali certezze in merito all'identificazione di un'entità divina superiore: Qualunque ostentazione verso l’individuazione del Divino potrebbe rappresentare una visione troppo azzardata e persino superba.. se espressa da un essere umano. (Ciò.. anche in considerazione delle Sacre scritture che potrebbero essere state elaborate volutamente costruendo attorno alla figura di un uomo religioso, un ambito spirituale, mistico e fin troppo trascendente).


Oggi tutto questo ci porta persino alle guerre ed è davvero contraddittorio leggere sacri testi e pensare che "il sacro" stesso possa portare l'uomo alla bestialità spargendo del sangue. Il modo di agire di ogni uomo dovrebbe basarsi su una visione prettamente umana della propria permanenza in questo mondo: Quando tanti pensano di avere avuto il dono di aver trovato Dio (forse… peccando un po’ di presunzione)…altri, non ostentando alcuna sicurezza… continuano a cercarlo ..analizzando con maggior senso critico ed equilibrio, l’ipotesi di una sua esistenza .. non ponendolo mai come ostacolo ad una integrazione fra i popoli. Ricercare attraverso un proprio pensiero è un compito doveroso e necessario per l’uomo ...(sia esso occidentale od orientale)..in tanti, invece, si privano di questo.., restando appesi ad una visione di superficie e da credenze universali acquisite per tradizione: Sono coloro che meno si pongono in profondità le domande sulla esistenza.. finendo col risultare i più pericolosi. L’ignoto e l’ultraterreno rimangono le vere incognite che coinvolgono l’essere umano che, seppur credente, non può riuscire a percepirne il senso, ma sono anche i misteri che sembrano ostacolare la difficile ricerca del suo equilibrio terreno. 


E' difficile quindi comprendere come e perchè l'individuo resti intrappolato in questa forma mentale che lo condiziona nei rapporti con gli altri esseri umani quando la loro stessa condizione è assai piccola ed infinitesimale rispetto ad una entità soprannaturale della quale non potranno che avere soltanto una percezione e mai una reale certezza. La sfera religiosa rimane individuale e preziosa come il proprio pensiero, ma non dovrebbe mai intaccare i rapporti di integrazione fra i popoli.   


Ciò per quanto riguarda la sfera religiosa che coinvolge e compromette l'ambito culturale di una vita comune nel sociale. Ma quello che oggi si mette in evidenza è la certezza di un naturale ridimensionamento della democrazia nei paesi dell'Occidente europeo.


In un mio precedente post scrissi sulla crisi internazionale della democrazia: .. Una politica sterile dei paesi occidentali ancora costruita sulle vecchie ideologie di un tempo... La politica internazionale che non ha saputo gestire il dialogo tra i diversi paesi... né ha saputo prevedere l'esodo di portata mondiale. Ma lo stesso principio di democrazia ha senso solo se rimane inserito in un contesto globale.. e proprio il modo di governare presuppone l’esistenza di una società civile globale e dei rispettivi rapporti giuridici che rimangono validi universalmente.. La reazione più logica potrebbe vedere una totale svolta contrapposta ... un irrigidimento da parte dei Paesi che tenderanno a chiudersi nel proprio ambito nazionale con una logica opposta di un insolito avvenimento di “deglobalizzazione”: - I paesi si chiuderanno..i mercati si marcheranno...le società si distingueranno...le culture si evidenzieranno..etc.. Un sistema mondiale intero che si fraziona e che competerà attraverso logiche differenti più segmentate e connaturate. La democrazia..infine.. potrebbe rischiare di sopperire di fronte a logiche più dispotiche ed assolute.


Se non si risolve questo annoso problema tra Oriente ed Occidente attraverso una linea diplomatica più corretta... non si elimineranno mai queste subdole forze terroristiche che pervadono l'intera Europa e si sgretoleranno i principi stessi di ciò che rimane di una democrazia occidentale fondati sulla libertà e la sicurezza .. Oggi Obama, presidente di un'America prevaricatrice in questi territori che in realtà non gli appartengono, sembra aver capito in profondo ritardo l'importanza di legare un intervento con la logica e con l'accordo di chi ha saputo dimostrare di essere un valido stratega di una geopolitica: Putin. Ma troppo tempo sembra passato e si è acuito un odio che sembra dare poco spazio e ed certo che simili fatti accaduti a Parigi in modo vile.. fomentano automaticamente un odio difficile da placare.

La politica internazionale ha fallito chiaramente! Adesso... se perseverano altri bombardamenti..si chiudono le frontiere..e come risposta plausibile, ma non del tutto condivisibile, si fomenta odio ed altro accanimento, non si farà che girare inutilmente intorno al problema, senza mai risolverlo...ponendo la stessa società democratica occidentale in uno stato di continuo terrore.
Sembra chiaro che... se lo scopo deve essere quello di spegnere ogni focolare terroristico... bisogna intervenire in luogo e senza bombardamenti poco utili e forieri di vendetta. Azioni che non fanno che acuire la possibilità di una soluzione più valida e non possono che aumentare un odio già di per sé amplificato Ma ciò sarà possibile solo se si troverà quell'accordo con gli altri paesi della fascia orientale che guardano verso la pace in un dialogo costruttivo con lo stesso Putin.


 

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