di vincenzo cacopardo
Dice
tutto antemponendo “con molta semplicità” o
“lasciatemelo dire”...come è d'uso nella sua monotona comunicazione da vero cantastorie. Alla Leopolda..il sindaco d'Italia
Renzi..manifesta ancora di più il suo carattere determinato.. oggi del tutto fuori luogo.. Strilla.... come usa fare qualunque comunicatore
quando.. nel reagire ai difficili momenti.. trascina il suo popolo di
seguaci...alzando il tono della voce. Ciò che avviene in modo
fisiologico quando chi governa con supponenza incappa in una problematica rovente
come quella delle banche che hanno messo a terra i tanti
cittadini....Noi diremo...noi faremo.. noi.. e sempre noi...Poichè
nella sua furbizia conosce l'importanza di usare il noi ...a
differenza dell'io usato nei momenti di gloria positivi.
Ma
in realtà ciò che si sarebbe dovuto fare ieri è sempre assai
tardivo oggi!
Le
misure del governo per salvare i tanti cittadini colpiti dal
fallimento delle banche..parlano di 100 milioni di euro a fronte di
un buco di quasi un miliardo. Al di là dell'immenso lavoro per la
ricerca di chi dovrà essere risarcito.. non è per nulla certo che
tutti i cittadini potranno restare soddisfatti e vi saranno ulteriri
costi che graveranno, come al solito, sulle casse dello Stato.. La
domanda del giorno non può che essere la solita: Per quale strana
ragione non si è mai provveduto in modo preventivo ad un controllo
serio? E per quale ragione il governo dovrebbe essere esente da un
tale controllo..che, anche se indirettamente, gli spetterebbe?
Intanto, in un quadro di assoluta insensibilità politica, avanza la convention fiorentina: La Leopolda.. una creatura renziana, edificata proprio per la sua furba, ma anche ipocrita, comunicazione. Sappiamo che nel 2010 si ebbe la prima edizione della Leopolda che titolava “Prossima fermata Italia”. Nello spazio della ex stazione ferroviaria omonima Civati e Renzi organizzarono questo happening che voleva in quale modo essere una sorta di manifesto per che voleva presentarsi come una nuova politica ( ma che in realtà, agli occhi di oggi, non dimostra nulla di nuovo) invitando diversi amministratori, politici e professionisti. Conosciamo poi la piega che hanno preso i sogni gloria dei due ambiziosi trentenni: Renzi è diventato Premier e dei vecchi palazzi è diventato il più potente e illustre inquilino mentre Civati, polverizzato dal suo partner di rottamazione, ha abbandonato il Partito a favore di una linea politica più coerente con le proprie idee. Tra le frasi più usate usate nella prima convention conosciamo :”Diamo un nome al futuro” ed II futuro è solo l’inizio. ..Frasi che tutt'oggi riempiono il silenzio di un vuoto politico, ma che in realtà non si sono dimostrate altro che comune retorica.
“Abbiamo la bandiera del PD tatuata nel cuore!” Echeggiando questa frase.. il comunicatore avrà pensato di conquistare la platea in una congrega di presenze ormai addomesticata dai suoi toccanti ed ipocriti comunicati. In realtà queste frasi struggenti poco si adattano a chi, nel merito, non ha saputo portare avanti una politica in favore dei cittadini più bisognosi ed a sostegno di una più eqilibrata democrazia.. non provvedendo ad una vera politica del sociale e continuando a distribuire solo mance continue.
Intanto, in un quadro di assoluta insensibilità politica, avanza la convention fiorentina: La Leopolda.. una creatura renziana, edificata proprio per la sua furba, ma anche ipocrita, comunicazione. Sappiamo che nel 2010 si ebbe la prima edizione della Leopolda che titolava “Prossima fermata Italia”. Nello spazio della ex stazione ferroviaria omonima Civati e Renzi organizzarono questo happening che voleva in quale modo essere una sorta di manifesto per che voleva presentarsi come una nuova politica ( ma che in realtà, agli occhi di oggi, non dimostra nulla di nuovo) invitando diversi amministratori, politici e professionisti. Conosciamo poi la piega che hanno preso i sogni gloria dei due ambiziosi trentenni: Renzi è diventato Premier e dei vecchi palazzi è diventato il più potente e illustre inquilino mentre Civati, polverizzato dal suo partner di rottamazione, ha abbandonato il Partito a favore di una linea politica più coerente con le proprie idee. Tra le frasi più usate usate nella prima convention conosciamo :”Diamo un nome al futuro” ed II futuro è solo l’inizio. ..Frasi che tutt'oggi riempiono il silenzio di un vuoto politico, ma che in realtà non si sono dimostrate altro che comune retorica.
“Abbiamo la bandiera del PD tatuata nel cuore!” Echeggiando questa frase.. il comunicatore avrà pensato di conquistare la platea in una congrega di presenze ormai addomesticata dai suoi toccanti ed ipocriti comunicati. In realtà queste frasi struggenti poco si adattano a chi, nel merito, non ha saputo portare avanti una politica in favore dei cittadini più bisognosi ed a sostegno di una più eqilibrata democrazia.. non provvedendo ad una vera politica del sociale e continuando a distribuire solo mance continue.
Per
buona pace di tutti coloro che seguono l'ipocrisia di un lineaa
politica di una ormai vecchia Leopolda!
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