15 dic 2015

L'innata attitudine di un Pontefice sempre più sensibile ai temi sociali


Un pontefice che pare spingere le porte di ingresso ad un nuovo modo di pensare e di vivere.
Ancora parole sagge da un Papa dedito alla fraternizzazione tra i popoli
di vincenzo cacopardo

Cancellare il debito internazionale degli Stati più poveri, abolire la pena di morte, varare nuove leggi sull'immigrazione per poter garantire una maggiore accoglienza. Papa Francesco..pur non riferendosi alla politica, indirizza il suo pensiero verso le giuste strade di una armonica società internazionale. In verità l'appello è diretto verso i responsabili degli Stati di tutto il mondo nel Messaggio per la 49esima Giornata Mondiale della Pace .

Un pontefice che in tanti amano, ma tanti altri giudicano come un predicatore che varca i confini della normale evangelizzazione... entrando in un territorio che non gli dovrebbe appartenere. Naturalmente...si può anche capire quanto fastidio possa esprimere il suo lessico: Un linguaggio sociale umile che, in ogni modo, gli spetta in quanto conforme con l'opera della sua predicazione cristiana. Se la politica ne risente.. vuol dire che ne percepisce in pieno le proprie colpe e responsabilità!

Papa Francesco (sarebbe incomprensibile non ammetterlo) insegna e dirige una strada per la salvezza di tutta l'umanità e guida la sua opera con opportuno equilibrio: Per lui la semplicità non è semplificazione.. ma gesto disinvolto..sobrio ed affabile, la generosità non è sacrificio..ma dedizione volontaria, l'umiltà il modo più comune di proporsi verso i problemi più ardui e complicati. Sono tutte manifestazioni che appartengono in qualche modo al sociale..anzi ad una utile socializzazione dei popoli che ne hanno sicuramente necessità. Vi è in lui una particolare necessità di fraternizzazione tra i popoli per una partecipazione alla vita della comunità internazionale. A tal proposito Francesco persevera..attraverso lo spirito del Giubileo.. in quell'importante opera della Misericordia.

Queste le sue parole che si spingono ogni giorno di là: "Anche gli Stati sono chiamati a gesti concreti, ad atti di coraggio nei confronti delle persone più fragili delle loro società, come i prigionieri, i migranti, i disoccupati e i malati. Per quanto concerne i detenuti, in molti casi appare urgente adottare misure concrete per migliorare le loro condizioni di vita nelle carceri, accordando un’attenzione speciale a coloro che sono privati della libertà in attesa di giudizio, avendo a mente la finalità rieducativa della sanzione penale e valutando la possibilità di inserire nelle legislazioni nazionali pene alternative alla detenzione carceraria. In questo contesto desidero rinnovare l’appello alle autorità statali per l’abolizione della pena di morte, là dove essa è ancora in vigore, e a considerare la possibilità di un’amnistia".


Parole sentite e rivolte alla politica, non come imposizione ..nè certamente per una personale vocazione alla dottrina o per sentirsi in diritto di dire la sua, ma per una semplice ed innata attitudine verso un immenso bene terreno resoci da chi ci ama e l'importanza stessa che gli uomini in terra dovrebbero dimostrare nel rispetto per la propria e l'altrui vita.

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