24 feb 2016

Ambiguità e silenzio per Sigonella


di vincenzo cacopardo

Il nostro ministro degli esteri Gentiloni dichiara che l’utilizzazione di Sigonella non è il preludio ad un intervento militare; le autorizzazioni sono la conferma di un’intesa operativa tra Italia e Stati Uniti. Inoltre le missioni sono limitate ad un antiterrorismo generale.”

Di fronte alle operazioni che si stanno svolgendo a Sigonella quelle del ministro sembrano parole per voler svilire ed attenuare qualcosa che appare di tutt'altra interpretazione: Se è vero che i droni dovranno essere usati a solo scopo difensivo è anche vero che sarà assai difficile poterlo giustificare e farlo comprendere ai terroristi.. ed in questo senso la nostra Nazione, pur non volendo, di fronte ad un Islam ripetutamente bombardato da altre Nazioni alleate, potrebbe manifestare di entrare a far parte diretta di una guerra per la quale aveva ribadito di non voler procedere.

A Palazzo Baracchini (ministero Difesa) si sostengono posizioni davvero imbarazzanti.. poiché, permettendo ai droni americani di intervenire solo a difesa delle forze speciali, non si fa che mettere in seria discussione l'operato di un Paese che inizia ad assumere posizioni poco chiare e per certi versi persino ipocrite: Sappiamo bene quale difficoltà vi possa essere in azioni che da difesa.. possono ribaltarsi in attacchi..Resta difficile persino in termini di tempistica poter valutare le azioni attraverso scambi e telefonate tra la task force nel territorio.. ed il campo di decollo siciliano. Nei fatti la situazione potrebbe assumere contorni più tetri e pericolosi soprattutto per la nostra isola che, oltre ad accogliere il maggior numero di immigrati, potrebbe essere costretta a subire forti reazioni terroristiche.


Il nostro Paese dovrebbe assumere posizioni più chiare ed ove vi fosse l' insensato trasporto ad inserirsi in una guerra, deve quantomeno predisporsi per una difesa più consona. La Sicilia..per via della base di Sigonella, rimane molto esposta di fronte ai territori più caldi ed in tal senso resta più indifesa e costretta, ma sembra che nessun politico locale alzi la voce in direzione di queste ambigue posizioni del governo centrale che intende procedere nel silenzio e nella confusione più generale...E forse.. è proprio l'”ambiguità” quella che permane e che tanto piace alla figura di chi oggi governa l'isola!  

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