23 feb 2016

Ideologia del tradimento.. o consapevolezza di un vuoto politico?

di vincenzo cacopardo
In un articolo su “Italia Oggi” Domenico Cacopardo scrive di poteri forti che cercano di tenere asservito il nostro Paese.... Il Consigliere rappresenta in modo esplicito una manovra contro l'Italia accennando a tutti coloro cui, l’interesse nazionale rappresenta una vera bestemmia.

Cacopardo fa riferimento ad una chiara «Ideologia del tradimento» e alla sua frequente attuazione, verso coloro che si rappresentano come i peggiori nemici dell’Italia... difendendo a spada tratta l'operato del Premier Renzi. Nel suo articolo accenna anche ad un detto inglese: «Right or wrong it’s my country», giusta o sbagliata è la mia patria. Una frase, scrive, che resta inimmaginabile nel bel Paese.

Bisogna però riflettere con attenzione sulla condotta operata da Renzi in queste ultime settimane. Vi è stato un chiaro segno di cambiamento nei rapporti con l'Europa.. a parer mio (conoscendo l'opportunismo del sindaco d'Italia) generato da una sua evidente perdita di consenso nel proprio Paese: Renzi ha compreso quanto importante fosse il momento per opporsi ai parametri dettati da un'Europa a trazione Merkel, un atteggiamento che gli avrebbe reso maggiori vantaggi in termini di consensi interni. Rimane il fatto che per ben due anni ha “scodinsolato” appresso all'Unione sacrificando la nostra Nazione in un gioco oppressivo di principi economico finanziari che hanno determinato solo sacrifici..Solo adesso sembra accorgersene?

Se a questi aggiungiamo l'assenza totale per un piano per il meridione..i continui bonus e le perseveranti regalie per determinate categorie ..la mancata lungimiranza sulla questione immigrati..le terrificanti riforme che paiono deformare i principi costituzionali di base..la quantità di manovre quasi tutte in deficit.. e la totale mancanza di idee circa gli investimenti per la crescita...riesce davvero difficile non poter giustificare il cambio di atteggiamento di un'Europa che potrebbe anche non vederlo più credibile.

Renzi ha avuto due anni per rimettere a posto i conti e far crescere l'economia..inoltre ha seguito una strada di riforme costituzionali pessima.. dettata solo da principi di semplificazione poco utili ad un sistema di democrazia..Ha spaccato il Paese in due in modo sempre più deciso trascurando ogni entità qualitativa del Sud..ha determinato un maggior dissapore disgregando e non integrando il suo popolo. Ma forse questi sono concetti poco importanti per Domenico che guarda con occhio più pragmatico.. e comunque se quello che conta sono i numeri è a tutti evidente come il suo modo di procedere anche sulle riforme del lavoro abbia generato assai poco.. rimanendo una delle tante manovre in debito..(se è vero che 750.000 sono i posti che da tempo determinato si sono trasformati in indeterminato è anche vero che ad oggi sono costati la bellezza di 6 miliardi) e dovremo anche aspettare la fine dei tre anni per sapere quanti di questi verranno riattivati..Tutto ciò malgrado il regalo fatto da Draghi col quantitative easing che ha portato liquidità nelle banche frenando lo spread 

Quello di Renzi è sempre un ingiustificabile gioco politico di attese!..

Non si tratta dunque... come semplicisticamente vorrebbe far intendere Domenico.. di voler tradire gli interessi del proprio Paese..nè di schierarsi aprioristicamente a sfavore del nostro primo ministro in un gioco che vede un'Europa già di per se sicuramente manchevole nell'organizzazione, ma di percepire quanto di poco vi sia di costruttivo nell'azione politica di chi si agita come il Premier creando spesso polvere e poca utile concretezza...se non affidandosi alla fretta ed alla superficialità delle poche idee.



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