28 apr 2016

L'arrivo di Renzi in Sicilia: opportunismo e risibili “patti”


Dopo che il suo governo ha trascurato per lungo tempo il sud e si è trattenuto una gran quantità delle sue risorse..il premier ostenta nuovi risibili “patti” per Palermo e Catania"
di vincenzo cacopardo

Si vocifera di una prossima apparizione in terra siciliana del premier Renzi. Secondo le voci il premier verrebbe per la firma di un “patto” in favore di Palermo e Catania visitando entrambe le città. Non si sa quale sia la sua vera intenzione, ma..in previsione di un patto da stabilire che potrebbe portare risorse (più che le solite parole).. si prevede di certo il solito prostrarsi delle figure amministrative (presidente della regione e i due sindaci dei capoluoghi più importanti in testa) pronti e genuflettersi di fronte a chi, con la forza del suo esecutivo, ha invero finito col trattenere, quelle risorse che.. per fondamentale logica.. avrebbe dovuto ritornare allo stesso popolo siciliano e con il quale oggi prevede, con la usuale dose di opportunismo, il concludersi di nuovi “patti” . 

Le parole di Renzi suonano come le solite voci propagandistiche: "Per troppi anni l'italia ha buttato via fondi europei anche perché la riforma del titolo V e l'eccessiva frammentazione burocratica hanno impedito di spendere questi denari, che pure sono cruciali per la ripresa della nostra economia. Firmiamo degli accordi con le singole regioni e con le principali città del sud. Impegni scritti, reciproci. Così noi controlliamo loro, loro controllano noi: e i cittadini controllano entrambi.”

Questo suo intervento verbale è accompagnato dalla promessa di fondi diretti alle città di Palermo e Catania (che sembrano limitarsi a cifre di poca evidenza in considerazione delle molteplici difficoltà fino ad oggi irrisolte) ..ma la dialettica del Premier rimane quella magniloquente di sempre.. mai priva di un consueto opportunismo: Dopo due anni del suo governo in totale assenza di interesse verso l'isola ed in previsione di un futuro politico difficile da scorgere, Renzi cerca di accontentare come può la Sicilia.. facendo apparire questo suo intervento per le due città dell'isola come un nuovo particolare “patto” verso la rinascita del sud. Un sud che in realtà meriterebbe maggiore e più appropriata attenzione in senso progettuale..Ma quale nuovo patto o impegno utile potrà mai essere risolutivo e concludente senza un adeguato programma studiato in favore di un'economia del meridione? ...

Questi invece.. i pesanti dubbi...che dovrebbero far meditare i cittadini siciliani:
Sembra che il governo nazionale, nell’ultimo anno e mezzo, abbia astutamente sottratto alla Regione siciliana oltre 10 miliardi di Euro. Per la ragione che i fondi strutturali dell’Unione Europea (cioè i fondi destinati alle Regione ad Obiettivo Convergenza come la Sicilia) funzionano a rimborso: Se la Regione li anticipa..successivamente l’Unione Europea, (dopo che le risorse sono state spese nel rispetto degli obiettivi programmati), li deve erogare, restituendo alle Regioni i fondi che le stesse Regioni hanno anticipato. Per essere precisi va sottolineato che, ai fondi dell’Unione Europea si aggiunge il cofinanziamento dello Stato. Nella Programmazione 2014-2020, ad esempio, lo stanziamento per la Sicilia ammontava a 4,7 miliardi di euro circa: di questi,2,7 miliardi di Euro sono carico dell’Unione Europea e 2 miliardi di Euro è la quota di compartecipazione dello Stato. Nel 2013, solo di accantonamenti, tolti dal Bilancio regionale 915 milioni di Euro. Nel 2014 tolti alla Regione un miliardo e 150 milioni di euro più 200 milioni di euro per il pagamento degli 80 Euro in busta paga ai dipendenti con meno di mille e 500 Euro al mese(geniale trovata di un premier attento a propagandare la propria immagine) A tutto ciò bisogna aggiungere altri scippi come l’IVA e L’IRPEF maturati in Sicilia e trattenuti a Roma in modo poco lecito e i soliti 600 milioni all’anno della sanità. Ricordiamoci anche di come si sono enormemente ridotti i trasferimenti ai Comuni siciliani.In tutto ciò pare esservi una palese responsabilità politica del presidente della Regione Rosario Crocetta..poichè, avendo firmato nell’estate del 2014, con il governo Renzi un accordo-capestro in base al quale la Regione siciliana rinunciava, per quattro anni, agli effetti positivi di alcuni pronunciamenti della Corte Costituzionale favorevoli alla Sicilia in materia di contenzioso Stato-Regione, rinunciava di fatto agli effetti positivi di una sentenza sulla territorializzazione delle imposte che avrebbe fatto affluire nelle ‘casse’ della Regione oltre 4 miliardi di Euro. Il presidente della Regione ha dimostrato in tal modo di tutelare le esigenze del governo Renzi piuttosto che gli interessi di 5 milioni di siciliani.”

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