di vincenzo cacopardo
Si sa ormai con quasi certezza che agli italiani la nuova riforma del lavoro voluta dal
governo Renzi sia costata circa 20 miliardi di euro in tasse. Non è di certo una notizia dettata dalla fantasia di un gufo.. né dalla libera interpretazione di chi vuole porsi ostinatamente
contro le scelte operate dal presuntuoso premier fiorentino.. poiché.. anche
ammesso (ma persino opinabile) che tale cifra abbia potuto
contribuire a concludere contratti per almeno 400 mila
lavoratori..ognuno di essi ci sarebbe costato 50000 euro. Di certo non un bell'affare per gli italiani già pressati nella morsa di una
fiscalità senza limiti!..E per di più non sapremo quanto questi stessi contratti potranno durare!
La
fretta di decidere sulle regole.. invece di rendere più concrete nuove iniziative di lavoro.. ha prevalso, ma si sono imposti anche i
termini di una superficiale veduta di una politica per
nulla adatta al contesto..dimenticando l'importanza qualitativa
stessa che il Paese ha in essere: Quello che occorreva era proprio
il lavoro ed il sostegno per le nuove iniziative tramite la nascita di una banca
pubblica che le aiutasse e le accompagnasse..Sostenerle anche attraverso
aiuti fiscali..Inoltre già da tempo studiare un piano infrastrutturale per il sud
per evitare di spaccare in due l'economia nazionale.. dotando il
meridione di quella energia che resta essenziale per rendere forza ai
suoi immensi valori per la crescita dell'intero Paese.
Le
normative sul lavoro del governo Renzi sono state dettate con
finalità politiche e senza una precisa sostanza. La trasformazione
di contratti da tempo determinato a indeterminato è intervenuta sul
lavoro dipendente inteso alla vecchia maniera, lavoro che purtroppo
sembra essersi estinto e che nel futuro dovrà intendersi in maniera
del tutto diversa. Non v'è dubbio che Renzi si sia preoccupato di
combattere una battaglia più sul piano mediatico che lo ha visto
subito schierato contro un sindacato..ma sappiamo anche che con la
sceneggiata degli 80 euro in busta paga.. ha potuto con scaltrezza superare ogni altra pesante contrattazione sindacale.
Il
suo.. forse.. è stato un successo sul piano di una politica che
guarda all'immagine ed alla comunicazione... Lo sarà anche per i
tanti che guardano alla sua politica spinti da quel suo effimero
entusiasmo, ma se andiamo a leggere i numeri, ci accorgiamo che ad
oggi i posti di lavoro in più sono in realtà assai meno di ciò che
il suo governo comunica. Renzi ha fatto una scommessa che però non è
a costo zero...poichè anche a causa dei miliardi di mancate entrate
per i contributi che le aziende non versano in forza degli incentivi
fissati per legge, con la pesantissima situazione generale che
abbiamo, sarà davvero difficile andare a recuperare questi 20
miliardi.
Nessun commento:
Posta un commento