di
vincenzo cacopardo
Renzi
e Boschi ... scommettono sul loro progetto costituzionale
“Un vero statista non avrebbe mai portato il Paese in una divisione così acuta su un tema cosi' delicato.”
"Se
il referendum dovesse andare male non continueremmo il nostro
progetto politico
- avverte il ministro per le Riforme - il
nostro piano B è che verranno altri e noi andremo via".
Questa una frase che politicamente suonerebbe quasi tra il ricattatorio ed il ruffiano e che non dovrebbe appartenere al linguaggio di un ministro della Repubblica.
"Anche io lascio, se Renzi se ne va - annuncia - ci assumiamo insieme la responsabilità. Abbiamo creduto e lavorato insieme ad uno stesso progetto politico". Per questo il Giglio magico è pronto a difendere la riforma coi denti.”.
Sembrano quasi capriccetti infantili che fanno i bambini quando giocano!...La politica con le sue istituzioni...non sono un gioco sul quale puntare..non possono essere una scommessa.! Viene poi da domandarsi quale possa essere mai questa assunzione di responsabilità, quando è di tutta evidenza che una riforma che genera un simile cambiamento in seno alle istituzioni, non è stata portata avanti attraverso una opportuna Costituente, ma imposta per espressa volontà da un governo che non avrebbe mai dovuto averne il titolo.
Questa una frase che politicamente suonerebbe quasi tra il ricattatorio ed il ruffiano e che non dovrebbe appartenere al linguaggio di un ministro della Repubblica.
"Anche io lascio, se Renzi se ne va - annuncia - ci assumiamo insieme la responsabilità. Abbiamo creduto e lavorato insieme ad uno stesso progetto politico". Per questo il Giglio magico è pronto a difendere la riforma coi denti.”.
Sembrano quasi capriccetti infantili che fanno i bambini quando giocano!...La politica con le sue istituzioni...non sono un gioco sul quale puntare..non possono essere una scommessa.! Viene poi da domandarsi quale possa essere mai questa assunzione di responsabilità, quando è di tutta evidenza che una riforma che genera un simile cambiamento in seno alle istituzioni, non è stata portata avanti attraverso una opportuna Costituente, ma imposta per espressa volontà da un governo che non avrebbe mai dovuto averne il titolo.
Intanto
l'ala bersaniana rimane infastidita dalle parole della ministra delle
riforme sull'Anpi. Bersani replica "Chi
crede di essere? Siamo forse già arrivati a un governo che fa la
supervisione dell'Anpi? È evidente che siamo a una gestione politica
sconsiderata e avventurista".
Per l'ex segretario.. in nome di una mezza riforma del Senato.. si rischia di creare una frattura insanabile nel mondo democratico e costituzionale. Viene da chiedersi perchè mai Bersani..parla..parla..e non reagisca mai.. rimanendo sempre sottomesso alle politiche di questo governo che lui stesso definisce sconsiderate ed avventuriste.
Per l'ex segretario.. in nome di una mezza riforma del Senato.. si rischia di creare una frattura insanabile nel mondo democratico e costituzionale. Viene da chiedersi perchè mai Bersani..parla..parla..e non reagisca mai.. rimanendo sempre sottomesso alle politiche di questo governo che lui stesso definisce sconsiderate ed avventuriste.
In tanti pensano ancora che alla ministra Boschi non le si perdoni di essere riuscita
a guidare la maggioranza parlamentare per l' approvazione di una
riforma della Costituzione che mette fine a 70 anni di
"bicameralismo":(Si parla in modo approssimativo di
riduzione dei parlamentari, di snellimento delle procedure
istituzionali e persino di risparmi)..Si dice anche che non le si
perdoni di essere una donna bella..che resiste alle aggressioni dei
tanti che vorrebbero intimidirla. Al di là dei finti risparmi
..della riduzione dei parlamentari (nel merito inutile se non
dannosa) e di uno snellimento delle procedure che avrebbe potuto
trovare strade più efficienti e funzionali, il principio che vi sia
una bella donna al comando di un ministero sembra aver creato un vero
complesso che grava sempre più sugli stessi che continuano a
sottolinearlo con forza ed usarlo quasi come un arma a beneficio della Boschi..Tutto ciò sembra aver stancato!...Se al contrario entriamo
meglio nel merito delle riforme e del combinato disposto con la legge
elettorale, ci accorgiamo di quante lacune ed anomalie vengano
fuori..Ma pare sia più comodo ed utile continuare a sottolineare la
bellezza di una ministra che pone invidia ed astio...
Il
NO
al referendum non può essere un capriccio! Si possono prendere in
giro gli ignoranti e coloro che non percepiscono bene il significato
della parola democrazia, ma mai chi è a conoscenza di cosa
effettivamente ha sempre mosso e dettato una carta costituzionale: La
Costituzione non è mai stata perfetta ed andava di sicuro ripresa in
qualche articolo... il senato avrebbe potuto essere messo nella
capacità di funzionare meglio, ma non con tali procedure e non
certamente a scopo di definire una governabilità sicura schiacciando
regole e principi di base fondamentali. Vi sarebbero stati altri
modi, ma si è preferito mortificare la nostra democrazia: Una via
fin troppo comoda oltre che facile!
Il SI,
al contrario, suona come un' imposizione da parte di un governo che
non perde occasione nel dimostrare tutta la sua arroganza con pretese
assolute oltre che confuse!
Ancora
in tanti pensano che chi va a votare per il NO lo faccia per
una antipatia nei confronti della Boschi e di Renzi...ma se un'
intolleranza si è generata nel Paese.. è stata proprio voluta da
chi si è posto subito saccente e supponente. In realtà è proprio
il merito di questa riforma da doversi mettere in discussione: Una
riforma che si esplica verso un chiaro indirizzo di comodo in favore
di una governabilità non costruita dal basso. Per il resto tutto
sembra restare fermo al passato con ulteriori difformità. Quindi
coloro che voteranno SI sono proprio coloro i quali resteranno
attaccati ad un passato e che votano solo perchè assai poco
interessati al concetto di vera innovazione e giusta democrazia.
Non
sembra mai essersi visto..nella nostra Repubblica.. un premier che
promuove un cambiamento della Costituzione attraverso un social. Il
suo doppio ruolo rimane una colossale anomalia ed è soprattutto il
punto focale sul quale, al contrario, dovrebbe concentrarsi una vera
ed utile riforma. Un premier che, nella doppia veste di segretario di
partito di maggioranza.. sponsorizza la sua riforma costituzionale
per un referendum.. dopo averla imposta attraverso una votazione
parlamentare in forza del suo stesso doppio ruolo e per via di una
maggioranza nemmeno legittimata da una Corte costituzionale.
Teoricamente.. tutto potrebbe vedersi normale.. soprattutto per il
pragmatico e machiavellico politico di turno, ma non lo è affatto!
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