La
decisione della Sindaco di Roma di non essere interessata ad
organizzare le Olimpiadi, può essere "discutibile" come
ogni altra scelta. Discutiamone quindi con assoluta serenità e a
bassa voce per non farci stordire dalle più grosse castronerie o,
peggio ancora, per non lasciarci manipolare.
IO
AVREI ASSUNTO LA STESSA DECISIONE DELLA RAGGI
e
non perché non mi sentirei capace o non avrei voglia di lottare, ma
PER I SEGUENTI MOTIVI:
1.
Roma sta appena ora cercando di risollevarsi da decenni di malgoverno
e cattiva gestione dei servizi essenziali;
2.
La sua classe dirigente risulterebbe compromessa e inadeguata e priva
di una leadership programmatica e progettuale in settori chiave;
3.
Roma ha un debito mostruoso di ben 13 MILIARDI e se fosse una azienda
privata sarebbe già fallita!
4.
In queste condizioni, sarebbe da folli impelagarsi nella
organizzazione di una Olimpiade. È un atto di realismo e di coerenza
gestionale il decidere di non candidarsi ora, perché non rientra
nelle priorità.
UN'ULTIMA
ANNOTAZIONE AL MARGINE NON MENO IMPORTANTE CHE LA RAGGI FA BENE A
TENER PRESENTE: È alla sua prima esperienza gestionale e, cosa
ancora peggiore, fa parte di un Movimento molto giovane che solo ora
si sta dando regole accettabili in termini di gestioni conflittuali e
complesse. E non ha certo una solida esperienza gestionale.
È
quindi prudente attendere il prossimo turno senza patemi d'animo e
con piena disponibilità a collaborare affinché Roma cambi in meglio
e nel minor tempo. CON SANO REALISMO POLITICO E GESTIONALE
Enzo
Coniglio
Nessun commento:
Posta un commento