6 ott 2016

RIFORMA COSTITUZIONALE: Principi fondamentali e contraddizioni




Alcuni principi fondamentali riguardanti la prima parte della Costituzione non sembrano legare con la parte che si intende riformare.


di vincenzo cacopardo



La Costituzione.. come tutti sappiamo.. è composta di alcuni principi fondamentali che sono 12..poi vi sono i vari Titoli facenti parte delle Sezioni. La nuova riforma Boschi sembra voler cambiare solo la seconda parte, tuttavia non possono nascondersi evidenti contrasti con alcuni principi riguardanti i fondamentali


1) Sulla parte dei principi fondamentali la Costituzione ci dice che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Vi è quindi un riferimento per quanto riguarda i limiti racchiusi nel contesto degli stessi principi costituzionali che dovrebbe riguardare una forma di investitura. Il nostro sistema, essendo di democrazia indiretta impone che il cittadino voti attraverso un consenso il suo rappresentante politico.
Quando si dice che la nuova riforma costituzionale voluta da Renzi in riferimento alla elezione del Senato, non tocca i principi fondamentali, si commette dunque un errore poichè persino l'articolo primo parlando di sovranità popolare, definisce con estrema chiarezza un'autorità da parte del cittadino sul consenso e sulla nomina: La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Il fatto che si affermi che anche i consiglieri regionali, posti nel nuovo Senato, siano eletti dal popolo.. non convince e non chiarisce nè il metodo.. nè la loro funzione, in quanto nel momento della votazione per la nomina, il consenso offerto dal popolo è diretto ad un incarico specifico territoriale legato ad una Assemblea regionale che nulla potrebbe aver che fare con altre mansioni delegate al Senato in una funzione legislativa esercitata collettivamente con la Camera dei Deputati.Il nuovo Senato voluto dalla nuova riforma, infatti, avrà piena competenza legislativa (cioè discuterà, approverà e voterà insieme alla Camera) su tutte le leggi che riguardano i rapporti tra Stato, Unione Europea e territorio, oltre che su leggi costituzionali, revisioni della Costituzione, leggi sui referendum popolari, leggi elettorali, leggi sulla Pubblica Amministrazione, leggi su organi di Governo, sulle funzioni specifiche di Comuni e Città Metropolitane. Per il resto, può decidere, entro 30 giorni e su richiesta di 1/3 dei suoi componenti, di chiedere alla Camera di modificare una legge..Una competenza a largo raggio..e quindi piena..non limitata al territorio ed all'assemblea del consigliere eletto!.



2) Per ciò che riguarda il Titolo V.. l'articolo 122 (seconda parte) indica che - il sistema di elezione ed i casi di ineleggibilità e di incompatibilità del Presidente e degli altri componenti di una Giunta regionale nonchè dei consiglieri regionali sono disciplinati con legge della Regione nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi. Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo. Con la nuova riforma.. tutto lo sforzo fatto nel passato per spingere la politica verso un sistema federalista intende cambiarsi in senso opposto, ma anche questa innovazione sembra contrastare con un articolo della Costituzione sui principi fondamentali: il n° 5 che così si esprime: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Naturalmente è più una questione di interpretazione! Ma in questo articolo sembra  chiara la volontà di un dislocamento amministrativo con adeguamento alle esigenze legislative locali.. al contrario della manifesta volontà su un concentramento dei poteri che si vorrebbe con la nuova riforma. 

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