Pesano decisamente le continue contraddizioni del Premier!
di
vincenzo cacopardo
Non
può sfuggire il fatto che in questo Paese si dà una valutazione
sulle figure più che sui contenuti: Giornalisti, politologi,
analisti che espongono le loro analisi e le conseguenti critiche.
Sappiamo ad esempio che in alcuni momenti il direttore del Fatto..
Travaglio, sebbene in ragione di pensieri validi,
si espone con un atteggiamento un po' altezzoso nella discussione
delle riforme contro i sostenitori del Si..Tuttavia se questo
atteggiamento, a lui poco favorevole, potrebbe risultare lecito
in ogni discussione di un giornalista che si scalda e si appassiona, non può mai esserlo per un
Premier..Insomma...l'arroganza non premia nessuno, ma non può di
certo appartenere a chi dovrebbe gestire con garbo un potere esecutivo in qualità di capo del governo!
Fatta
questa premessa..la realtà politica odierna ci indica l'impossibilità di poter
procedere verso una nuova legge elettorale prima del referendum,
proprio per la mancanza necessaria del tempo occorrente. Ma un dato
di fatto è sotto gli occhi di tutti: Renzi
oltre un anno fa, nella sua fase
di cambiamento del sistema aveva proposto una legge elettorale detta
ITALICUM edulcorandola con la solita enfasi di chi pensava di poter
dare un indispensabile colpo di avvio e di ripartenza ad un impianto
istituzionale vecchio che avrebbe dovuto essere reso più funzionale: Era
ovvio che la sua legge elettorale, combinata assieme alle riforme
costituzionali, avrebbe costituito l'imprigionamento di un sistema
che...(malgrado ben simulato in un contesto di democrazia), fingeva di esprimersi secondo regole appropriate.
Queste furono le sue parole in proposito“Sveglieró
l'Italia che "per troppo tempo è stata una bella addormentata
nel bosco". Avanti anche su Italicum e riforme costituzionali".
Mentre
nell'ambiente politico si affermava il bisogno di evitare di porre la
fiducia sulla nuova legge elettorale, il premier insisteva nelle sue
decisioni..poichè con la nuova legge, nel combinato con le altre
riforme costituzionali, si sarebbe determinato un cambiamento di un
sistema che spostava l'asse verso un potere
condizionato da una comoda governabilità. Ma quello che in tanti si
domandavano era se di fatto..si stava costruendo un sistema politico
democraticamente positivo o se si stava correndo verso un
cambiamento come reazione ad un quadro politico ormai degenerato ed
inefficiente. ..insomma: se nella fattispecie si stava o no
speculando in una veloce corsa più spicciola e comoda senza alternative .
Per Maria
Elena Boschi restava
fondamentale dare una nuova legge elettorale al Paese. La giovane
ministra riteneva importante procedere verso una riforma purchè si
procedesse: Malgrado la grazia con la quale si esponeva..non era mai
riuscita ad entrare e spiegare nel merito il vero fondamento e la
logica di queste riforme per le quali si stava procedendo umiliando
ogni primario principio democratico. Si
insisteva col ritornello che l'Italia aveva bisogno presto di una
legge elettorale che fosse nuova e moderna...Parole retoriche se non
addirittura ..vuote di un significato.. quando in realtà non vi si
entrava mai nel merito chiarendone dettagliatamente i punti ed il
senso! Ricordiamoci anche..che questa riforma, come altre, veniva
costruita su ricatti di una maggioranza che imponeva continue altre
fiducie.
Molti
politici oggi sorridono quando si accenna al rischio di una deriva
autoritaria. Personalmente non ne guardo questo aspetto, ma mi soffermo sul
funzionamento e sull'opportunità di definire tale combinato in
relazione a precise anomalie destinate a venir furori ove lo si applicasse ad un sistema che intende ritenersi ancora democratico. In realtà queste regole imposte
danno un risultato di un impianto che non potrebbe mai identificarsi
con i valori intrinsechi della democrazia.
Abbandonando ogni critica
sulle derive autoritarie..possiamo invece spostarci sulla mole delle
tante contraddizioni di un premier e della sua ministra delle
riforme che, come soprascritto, hanno continuamente ricamato ogni
loro giudizio positivo su una legge elettorale ...ripiegando oggi contrariamente sulla
richiesta di nuove proposte offerte dagli altri Partiti: dove è
finita la loro determinazione?
QUANDO
UN PREMIER COSI' DETERMINATO E SUPPONENTE FA PASSARE UNA LEGGE
ELETTORALE CON LA FIDUCIA..E POI DOPO..IN CONSIDERAZIONE DEI
SONDAGGI..CHIEDE AL SUO PARTITO ED AGLI ALTRI PARTITI L'IDEA DI NUOVE PROPOSTE PER
CAMBIARLA...VUOL DIRE CHE OLTRE A SMENTIRSI. .E' ARRIVATO ALLA
FRUTTA!!!
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