di
vincenzo cacopardo
E
siamo daccapo!..Come nulla fosse successo in questi anni..si
continua con i consueti Partiti e con la prepotenza delle solite
figure di Renzi e Berlusconi in un percorso di non crescita della
politica rimasta al barroccio dei venditori della comunicazione e dei
facili slogan.
Si fa di tutto e di più per ostacolare un
cambiamento che non può che essere di vera rivoluzione sociale e politica..cioè di metamorfosi..di completa innovazione di pensiero
oltre che di figure! Si confrontano di continuo alla faccia di un
popolo che.. rimanendo allarmato ed impaurito rispetto ad un incerto futuro...ripone costantemente ed immotivatamente fiducia negli
stessi.
Le
avances di Berlusconi al Pd sulla legge elettorale dimostrano ancora
una volta che le carte le vogliono dare sempre gli stessi a proprio
beneficio e con la solita prepotenza di una autorità basata
sull'inganno della comunicazione e nell'infondere preoccupazione.
Abili
manovratori della coscienza e del panico altrui, privi di vere
idee innovative, Renzi e Berlusconi porteranno ancora una volta il
Paese verso quel compromesso incessante di una politica lasciata
indefinita..e per nulla costruttiva.. Appositamente edificata sulla
consueta ambigua ideologia delle vecchie contrapposizioni, utili per
loro.. ma meno per i cittadini di un paese ormai alla deriva.
“Serve
un governo forte!” Queste
sono le uniche parole che ripetono da tempo..(ma non
sembrano esser stati capaci di far nulla per rendergli alla base
quella forza popolare necessaria). Parole che suonano anche come una
comoda retorica non essendo riusciti a riformare
correttamente le istituzioni a beneficio di uno sviluppo più connaturato al Paese Italia: Mezzogiorno e lavoro attraverso le necessarie
infrastrutture hanno lasciato il passo ai continui bonus ed una
pericolosa dominazione della finanza sulle banche. Intanto si resta a guardare sempre più allarmati per i dati economici che ambedue i “maestri del fare” ci hanno consegnato!
Con la diminuzione dei contributi statali per il jobs act le imprese
non assumono più, ma è anche vero che fanno gran fatica a battere
una concorrenza sleale dovuta a questa globalizzazione. I disoccupati
aumentano
su base mensile dello 0,7% (+23 mila). Dopo il forte calo registrato
a dicembre, seguito da un'ulteriore diminuzione a gennaio, a febbraio
il tasso
di disoccupazione sale
di 0,1 punti percentuali, tornando al 12,7%, lo stesso livello di
dicembre e di 0,2 punti più elevato rispetto a febbraio 2014.
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