(Cosa non del tutto improbabile)
di vincenzo cacopardo
Adesso
rimane perplesso anche il ministro Franceschini che sul tema delle
alleanze non sembra proprio d'accordo con lo stesso segretario del
PD-. Secondo Franceschini senza alleanze non si potrà mai creare una
maggioranza e senza di questa non si riuscirà a governare! Niente di
più scontato e giusto, se non fosse che lo stesso Renzi pare ogni
giorno voler correre da solo...Per il ministro è giusto che si parli
pure di contenuti ..ma soprattutto di alleanze..per poter trovare un
accordo sulla governabilità del Paese. Contrapporre le due esigenze
rimane un errore!
Più
che quello dello “ius soli”... il tema odierno del PD pare
essere un “currere
solus” del segretario che, se dovesse perdere
anche il favore della corrente di Franceschini, rimarrebbe in un
deserto dove solo in pochi potrebbero ancora sostenerlo.
Per
cui il tema delle alleanze viene portato alla ribalta dal più forte
sostenitore della linea politica renziana in seno al PD. Ma Renzi
sembra non porvi attenzione correndo e soffermandosi con maggiore
attenzione verso le sue riforme.. ritenendo sprecato il tempo per
discutere di possibili alleanze all'interno del Partito. Pare più
accondiscendente con un percorso popolare, ed anche un pò populista,
spingendo tutti a ragionare sugli interessi dei cittadini e chiudendo ogni contatto con Democratici.
Dopo
aver governato per ben tre anni adesso pone l'attenzione sullo “ius
soli” e sul tema dell”'immigrazione” come fossero argomenti
solo odierni.. la cui soluzione..a suo dire.. ci impegnerà per parecchi anni. Ma
questi temi non si ponevano anche durante il suo lungo governo? Non pare proprio che il suo esecutivo vi abbia posto l'impegno necessario e
l'attenzione dovuta!.
La linea politica di Renzi mette in allarme lo stesso Franceschini che comincia a
percepire una certa preoccupazione, amplificata dalla furbizia di
un segretario sempre da lui sostenuto, che...malgrado le recenti
batoste, appare troppo dedito a riproporre riforme dimenticando
l'importanza strategica delle possibili alleanze. Ciò non può che porre
preoccupazione per il futuro di un Partito ancora condotto dalla
presunzione di chi ritiene di poter dettare proposte riformiste nella
massima fase di sgretolamento di una organizzazione politica storica
che continua a perdere consensi.
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