di vincenzo cacopardo
La retorica del “garantismo di
parte” insiste per voce di Musumeci che dovrebbe forse più
occuparsi del suo candidato Pellegrino: Di sicuro meglio la
sprovveduta e confusa ricerca persino ossessiva di garantismo del
Movimento 5 stelle.. che l'ipocrisia e l'impudicizia di una politica
che non si cura di estromettere dalle proprie liste personaggi meno
raccomandabili dopo aver affermato più volte di vigilare su di essi.
Musumeci candidato presidente per il
Centrodestra..non sembra preferire vegliare.. ma piuttosto
soprassedere su questo principio..di certo deve aver soppesato
l'importanza dei consensi che porterebbe la figura del candidato
Riccardo
Pellegrino,
consigliere comunale del quartiere di San Cristoforo, ufficialmente
tra i maggiori sostenitori di Musumeci...nonostante egli stesso, in
qualità di presidente dell'Antimafia, a suo tempo aveva segnalato il
nome di Pellegrino in un dossier redatto dall'organo di vigilanza
dell'Ars.
Certo
che usare il “diventerà bellissima” legandolo alla nostra
Sicilia.. presentando candidati che lo stesso aspirante presidente
aveva segnalato all' Antimafia non può fare onore allo stesso
Musumeci. Pare inoltre che fra i candidati di FI e dello stesso PD a
Catania vi siano altri nomi non del tutto raccomandabili evidenziati
da Claudio Fava..candidato per la lista” Cento passi per la
Sicilia” .
Si
dimostra ancora una volta come i Partiti tradizionali operino solo
per ottenere consensi al di là dei programmi e di ogni opportuno
controllo sui nomi dei propri candidati e come ogni altro compito si
diriga principalmente verso il discredito dei Cinquestelle
attraverso la retorica della “doppia morale”. Un Movimento che
malgrado le carenze, conferma ancora una volta l'intenzione di voler
rompere un sistema malato tendente ad operare col malaffare.
Nonostante ciò.. i grandi Partiti contrapposti che li accusano di un
certo “garantismo di parte” perseverano e ritengono.. attraverso
le loro figure ...di essere ancora gli unici capaci ed in grado di
apportare migliorie in un sistema politico di una terra che si è
resa sempre più degradata proprio per il malato tessuto esistente e
per le loro manifeste incapacità.
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