27 dic 2017

Il professore Cassese ed “il leader improvvisato”


Non si può che essere d'accordo.. evidenziando la crescita di un esercizio della politica che continua nella sua mancanza di progettualità e di idee affidandosi ancora nelle mani dei magistrati.. anche per paura del compromesso tra  ruoli partititici ed istituzionali poco definiti e spesso conflittuali.
di vincenzo cacopardo

In un articolo sul Foglio il Professore Cassese valuta a sproposito la nomina di un “leader improvvisato” il cui nome è Pietro Grasso da poco scelto a capo della corrente politica della sinistra più a sinistra denominata “Liberi e Uguali”. La critica del professore Cassese va oltre sottolineando il fatto che Grasso, presidente del Senato, in concomitanza alla nomina, non ha nemmeno pensato di dimettersi dal suo ruolo istituzionale, ma si spinge anche a valutare questa designazione come un atto tipico di una certa oligarchia dall'alto.

Ad onor del vero non potremmo dare torto al Professore in questa critica che denuncia una certa mancanza di esperienza politica da parte di un magistrato che, a detta dello stesso Cassese, pare aver svolto nei suoi 40 anni di carriera assai poco il ruolo di giudice (solo sette) e la restante parte nelle procure e nel ministero della Giustizia: Ha guidato la polizia giudiziaria disponendo misure cautelari, coordinando investigazioni e acquisendo informazioni e dati sulla criminalità organizzata. Cassese si chiede quindi cosa potrebbe voler simboleggiare per la sinistra e per lo stesso Paese identificare in un “accusatore-investigatore” una guida politica...Nell'intervista il professore prosegue poi su una mancanza di vero programma da parte del neo partito guidato dal nuovo magistrato leader... stigmatizzando come di fatto.. questa mancanza di offerta politica... appaia per la prima volta nella storia politica di una sinistra.

Al di là delle dichiarazioni del professore Cassese..quello che possiamo asserire è il fatto che la personalità di Grasso sia stata scelta soprattutto per un impellente bisogno di immagine. In molti pensano che la figura del neo presidente del Senato non sia proprio adatta ad un ruolo di Partito ..sia perchè proveniente da un ordine esterno ed estraneo ad ogni legame con la politica, sia e soprattutto ..perchè mentalmente non proprio indicato per esercitare un ruolo per sua natura poco consono. In realtà ..la sinistra di D'Alema e Bersani aveva bisogno di una figura di spicco che desse al Partito da poco nato... una marcia in più anche al fine di sorprendere quel PD in mano a Renzi.

Le dichiarazioni del prof Cassese ci danno comunque spunto per le nostre valutazioni: Non possiamo che mettere ancora in evidenza l'esercizio di una politica priva di progettualità e di idee.. che si affida ancora nelle mani dei magistrati anche per paura del compromesso tra i ruoli partititici ed istituzionali poco definiti e spesso conflittuali. La inesauribile ricerca delle figure si traduce continuamente in una sostanziale mancanza delle idee..Idee e pensiero che non sembrano più appartenere a questa politica che persevera nell'incoronare personalità non sempre adatte dimenticando l'importanza di programmi per la crescita reale di un Paese in affanno e con un debito stratosferico.



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