Non si può che essere d'accordo.. evidenziando la crescita di un
esercizio della politica che continua nella sua mancanza di
progettualità e di idee affidandosi ancora nelle mani dei magistrati.. anche per paura del compromesso tra ruoli partititici ed
istituzionali poco definiti e spesso conflittuali.
di
vincenzo cacopardo
In
un articolo sul Foglio il Professore Cassese
valuta a sproposito la nomina di un “leader improvvisato” il cui
nome è Pietro Grasso da poco scelto a capo della corrente politica
della sinistra più a sinistra denominata “Liberi e Uguali”. La
critica del professore Cassese va oltre sottolineando il fatto che Grasso, presidente del Senato, in concomitanza alla nomina, non
ha nemmeno pensato di dimettersi dal suo ruolo istituzionale, ma si
spinge anche a valutare questa designazione come un atto tipico di
una certa oligarchia dall'alto.
Ad
onor del vero non potremmo dare torto al Professore in
questa critica che denuncia una certa mancanza di esperienza politica
da parte di un magistrato che, a detta dello stesso Cassese, pare aver svolto nei suoi 40 anni di carriera assai poco il ruolo di
giudice (solo sette) e la restante parte nelle procure e nel
ministero della Giustizia: Ha guidato la polizia giudiziaria
disponendo misure cautelari, coordinando investigazioni e acquisendo
informazioni e dati sulla criminalità organizzata. Cassese si
chiede quindi cosa potrebbe voler simboleggiare per la sinistra e per
lo stesso Paese identificare in un “accusatore-investigatore”
una guida politica...Nell'intervista il professore prosegue poi su
una mancanza di vero programma da parte del neo partito guidato dal
nuovo magistrato leader... stigmatizzando come di fatto.. questa
mancanza di offerta politica... appaia per la prima volta nella storia
politica di una sinistra.
Al
di là delle dichiarazioni del professore Cassese..quello che
possiamo asserire è il fatto che la personalità di Grasso sia stata
scelta soprattutto per un impellente bisogno di immagine. In
molti pensano che la figura del neo presidente del Senato non sia
proprio adatta ad un ruolo di Partito ..sia perchè proveniente da un
ordine esterno ed estraneo ad ogni legame con la politica, sia e
soprattutto ..perchè mentalmente non proprio indicato per esercitare
un ruolo per sua natura poco consono. In realtà ..la sinistra di
D'Alema e Bersani aveva bisogno di una figura di spicco che desse al
Partito da poco nato... una marcia in più anche al fine di sorprendere
quel PD in mano a Renzi.
Le dichiarazioni del prof Cassese ci danno comunque spunto per le nostre valutazioni: Non
possiamo che mettere ancora in evidenza l'esercizio di una politica priva di progettualità e di idee.. che si affida ancora
nelle mani dei magistrati anche per paura del compromesso tra i ruoli
partititici ed istituzionali poco definiti e spesso conflittuali.
La
inesauribile ricerca delle figure si traduce continuamente in una
sostanziale mancanza delle idee..Idee e pensiero che non sembrano più
appartenere a questa politica che persevera nell'incoronare
personalità non sempre adatte dimenticando l'importanza di programmi per la crescita
reale di un Paese in affanno e con un debito stratosferico.
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