di vincenzo cacopardo
E'
difficile comprendere come personalità politiche quali D'Alema e
Bersani, fra i più dotati in campo dialettico politico,
abbiano optato per offrire lo scettro del comando del loro nuovo
Partito ad una figura di magistrato come Grasso: Se in campo
istituzionale la sua nomina di presidente del Senato era discussa, ma
non del tutto inopportuna....lo è di certo adesso il ruolo politico di Partito nel quale lo stesso fatica nell'immedesimarsi.
Affidare
un compito politico ad un magistrato non è mai stato condiviso da
una buona parte della società ed anche dal sottoscritto.. poiché il
ruolo dell'ordine della magistratura deve, per opportunità, restare
separato da quello della politica..soprattutto dei Partiti, seppur.. per poche
eccezioni...potrebbe rimanere utile per qualche funzione
istituzionale. Tuttavia se D'Alema..Bersani e gli altri scissionisti hanno avuto motivi politici di distacco dal vecchio PD
nel quale erano inseriti, ciò non può valere per lo stesso Grasso,
il quale continua (malgrado beneficato dallo stesso Bersani nel ruolo
di presidente del Senato) ad esternare motivazioni che contraddicono
il suo operato durante gli anni di governo Renzi.
In
una intervista sulla sette a diMartedì il presidente del Senato,
giustificandosi...ha fatto riferimento alle posizioni del PD
renziano..definendole troppo rigide in termini di metodo, motivazioni che lo hanno
indotto ad allontanarsi dal PD, ma non a desistere dal mantenere la
poltrona più alta del Senato: Le continue fiducie..la corsa per
l'approvazione del Jobs act..la legge elettorale Italicum..il
referendum costituzionale.. etc...sono state le cause da lui esposte.
Tralasciando
il fatto che in quegli stessi anni ha presieduto quell'Aula senatoriale dove tutto avveniva sotto i suoi occhi e dove si sono
visti larghi passaggi di senatori da un lato all'altro..il magistrato
oggi si dispone come intransigente..quasi integralista.. rispetto a
quell'andazzo, sebbene non pare abbia mai minacciato dimissioni
conservando per lungo tempo quel ruolo.
Il
suo modo di rispondere al conduttore... molto adulatorio.. con
repliche piene di sterile retorica ...A volte persino impacciato... Un'enfasi oratoria ricamata
come per carezzare il pelo ad un popolo che, malgrado il suo ripensamento, lo ha visto per ben tre
anni sullo scranno alto del Senato ad accontentare un governo più
che un Parlamento.
Al
di là del ruolo in magistratura, le cui opinioni affido a chi è
più preparato di me... il suo modo di esprimersi denota una non
adatta capacità per la funzione che il Partito gli ha offerto.
Figura che sembra essere utile come emblema di facciata...ma che nel futuro difficilmente potrà aiutare la
crescita sostanziale di questo Partito che lo ha incoronato leader.
Nessun commento:
Posta un commento