Per
il Movimento 5 stelle non pare esservi via di mezzo: o sei con loro o
contro di loro! ..Ma la politica e ben altra cosa!
di vincenzo cacopardo
Eppure
in tanti... quando sono andati al voto..avevano sperato in un
cambiamento per le regole della democrazia che potessero offrire
maggiore dialogo parlamentare.
Se
per dare inizio ad una rottura del sistema si è dovuto sottostare a
regole alquanto rigide all'interno del Movimento..per la ricerca di un cambiamento sembra più
che naturale che un dialogo debba potersi approfondire ed una certa
flessibilità ricercarsi insieme.
Il
neo parlamentare De Falco, ormai più
distante dalla linea politica dettata da Luigi Di Maio, non si
sarebbe di certo aspettato un trattamento simile come quello
dell'espulsione: Pensava che si potesse conservare un po' di
democrazia all'interno del Movimento. Ha espresso opinioni (come
qualsiasi parlamentare dovrebbe ed è tenuto a fare) sul decreto
sicurezza e sulla manovra. Di conseguenza pare aver voluto votare
secondo coscienza: Secondo il parlamentare nessuno del gruppo in
Senato aveva alcuna cognizione sul contenuto della manovra e dunque
non ci si poteva che astenersi.
Le
reiterate violazioni al codice etico del Movimento nello specifico
caso non sembrano per nulla appropriate poiché votare senza la
conoscenza esatta del contenuto di un argomento non può essere
rapportato ad una questione di etica, ma semmai di coscienza.
Ciononostante un regolamento forzato non può avere alcuna relazione
con un'etica, ma forse con i principi del suo testo. Se inoltre su
questi principi non si è mai veramente discusso preventivamente in
sede di partito..certe motivate e ragionevoli prese di posizioni di
un parlamentare risultano più che ovvie.
La questione politica odierna è proprio quella che vede oggi la mancanza di un equilibrio fra i due ruoli: quello parlamentare e quello esecutivo.. sempre più tendenti a schiacciare e limitare il ruolo del primo.
Purtroppo
in questo Movimento che ha ottenuto un certo risultato di rottura sul
vecchio sistema..non si è dibattuto al suo interno nel giusto modo.
Vi sono alcune precise incongruenze le quali prima o dopo salteranno
all'occhio e che rischiano di condannarlo nel breve futuro per le
scelte fin troppo radicali.
Prima
fra tutte proprio quella di pretendere un voto compatto su leggi e
manovre pilotate dall'esecutivo e fatte scivolare a pioggia sul
Parlamento con l'ordine preciso di votarle. (Esattamente come è
avvenuto nel recente passato con Renzi, Berlusconi e compagnia). Un
punto sul quale mal si concilia l'ottimo discorso del presidente
della Camera Fico nel giorno del suo insediamento dedicato al ruolo
della sua Aula.. e che non ha alcun riscontro con il cambiamento che
in realtà il Movimento ricercava.
Un'altra
è quella che vede un capo del partito contemporaneamente ai vertici
di un governo che.. anche involontariamente...finisce con inficiare
l'opera ed il corretto funzionamento dei ruoli. (Anche qui
esattamente come è avvenuto nel recente passato con Renzi,
Berlusconi e compagnia.)
La
terza è il fatto che il tanto declamato contratto con i cittadini in
realtà non è stato discusso e vagliato profondamente in campagna
elettorale dal Movimento in fase di preelezione.. e che
successivamente è stato anche fortemente compromesso da una sintesi
col partito della Lega che ne ha stravolto i contenuti.
Da
questi punti si percepisce ancora di più l'importanza di chi si assume
una responsabilità su un voto parlamentare.. ed appare ancora una
volta manifesto come si tenda ad operare in politica azzardando la
parola “cambiamento”... senza nemmeno ricercare le essenziali
regole per far funzionare l'ordinamento di una democrazia libera attraverso scelte innovative
più logiche e meno compromesse.
Capisco
che questi temi per alcuni non proprio del mestiere possano risultare poco comprensibili, ma purtroppo sono strettamente legati
alla base dell'ordinamento politico ed anche collegati alla parola
“cambiamento” di cui tanti si riempiono la bocca. Cambiamento che
non vuol dire soltanto togliere o dare all'uno e all'altro, ma
organizzare in modo funzionale, corretto ed equilibrato un percorso
di sana politica sociale.
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