7 gen 2019

LINGUAGGIO E VISIONE POLITICA ASSAI DIVERSA




LA CONFUSA RICERCA DI SINTESI TRA DUE LEADERS IN ANTITESI
di vincenzo cacopardo

Mentre i sindaci contestano il decreto sicurezza del governo ritenendo che sia troppo discriminante per gli immigrati..si apre una nuova contesa sulle navi delle ONG Sea Watch e Sea Eye che da oltre 15 giorni non sanno più in quale porto ormeggiare.
Certo.. la richiesta dei sindaci di opporsi ad una legge nazionale ormai promulgata...risulta alquanto pretestuosa e non conforme alle regole dell'ordinamento politico, ma pare nascondere altre ragioni circa una mancanza di vera organizzazione amministrativa di alcune città ormai in un completo disordine e sovrastate dall'immondizia.

Tra un Di Maio più accomodante rispetto all'ospitalità nei porti ed un Salvini decisamente restio, vi è la figura di un premier Conte che in tuttti i modi cerca di trovare una soluzione che possa accontentare ambedue.
Si può intuire che la dura impostazione di Salvini circa l'immigrazione sia condotta al fine di sollecitare un'Europa dormiente che fino ad oggi non ha davvero affrontato nel giusto ed equilibrato modo il problema. Tuttavia lo stesso Salvini... in modo assai furbo ..pare sempre voler battere il ferro su argomenti che  possano attirare l'attenzione su se stesso non convincendo del tutto sul piano politico...e non convalidando ancora nella  realtà i necessari risultati.

Salvini parla ovunque, si mostra dappertutto..E' onnipresente.. e col suo dialogo alquanto asciutto e deciso riesce ad affascinare un popolo avvinto da quel linguaggio crudo ed accativante..a volte persino rude, ma in realtà.. poi.. nei fatti si aprono altre problematiche che lo stesso popolo che lo segue non riesce a percepire-- e forse.. fa fatica a scorgere: Sono problematiche organizzative e di metodo di difficile soluzione che spesso..per principio.. non possono appartenere ad uno Stato democratico; la sua politica, come quella dei predicatori, si costruisce prevalentemente sulle parole e meno sui fatti che ancora devono potersi constatare...
Il linguaggio del leader della Lega si contrappone del tutto a quello del leader del Movimento 5stelle..il quale risulta più pacato e spesso non privo di equilibrio e senso del sociale...malgrado certe carenze dovute soprattutto all'inesperienza. Il vice ministro Di Maio si distingue dal viceministro Salvini in modo inequivocabile ..i due sopravvivono all'interno di un governo che non dovrebbe poter durare a lungo..proprio perchè ciò danneggerebbe principalmente il Movimento ancora oggi in presenza maggiore nel Parlamento.

Quando in tanti si apprestarono a votare per il Movimento..vedendolo come l'elemento di rottura verso la vecchia politica ..non avrebbero mai immaginato che lo stesso si unisse in una strana coalizione governativa ad una Lega di Salvini (Le cui fondamenta erano state innalzate sulle ceneri di una partito facente parte del passato). Avrebbero preferito che il Movimento andasse avanti da solo nella sua costruzione! Fu la conseguenza di una legge elettorale incompleta, ibrida e studiata per altro scopo! Ciononostante..i 5Stelle scelsero una strada con la Lega. Pur nella chiara intenzione di ricercare una sintesi positiva, i risultati appaiono ancora poco chiari.. se non addirittura controversi.

Malgrado la politica declamata nelle pungenti parole di Matteo Salvini ed il suo voler apparire una figura di carattere nazionale, la Lega rimane fortemente legata e strutturata nel proprio territorio... ed è davvero incomprensibile assistere ad un popolo del Sud pronto ad osannare questo suo leader come fosse il liberatore di un Sud ancora preda di una politica del passato.






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