Nessuno
che analizza i conti pubblici del nostro Paese ed i dati di
crescita.. si pone la domanda sulla fine del Quantitative Easing. Uno
strumento che ha sicuramente dato forza ai governi precedenti.. ed in mancanza del quale oggi...si riduce la crescita di tutti i paesi della UE.
di vincenzo cacopardo
Quando si valuta l'andamento dello spread non si puo' non tener conto del fattore QE. Ma
cos'è il QE che la
Bce di Draghi ha avviato nel marzo 2015?
E' un particolare strumento di
politica monetaria: Le banche centrali solitamente, in condizioni
normali, tengono sotto controllo l'inflazione con il rialzo e il
ribasso dei tassi d’interessi.
Letteralmente
significa “alleggerimento
quantitativo” ed è un meccanismo finanziario di immissione del
denaro pubblico con lo scopo di
ampliare
la quantità di moneta in circolazione
in modo da stimolare l'economia.
Oltre
alla spinta all'economia..in questi anni...il
QE ha avuto effetti positivi anche sulle borse, ma è di sicuro uno
strumento che può sollecitare l'andamento dello spread..
Inoltre,
avendo un po' più
soldi a disposizione, grazie
al rivalutarsi delle loro attività finanziarie, i consumatori sono
stati spinti a spendere di più,
limitando
ogni
rischio di deflazione generata
dalla crisi.
Quando
il Qe valeva 80 miliardi di acquisti mensili, la Bce e la Banca
d'Italia compravano fino ai 12 miliardi al mese di BTP, poi gli
acquisti sono passati a 60 miliardi.. e con la fine del 2018 sono
cessati. Naturalmente..essendo ormai finiti..solo i governi
precedenti ne hanno potuto beneficiare.
C'è
chi afferma che la fine del Qe non è la fine del mondo...ma è un
inizio del ritorno a un mondo finanziario più naturale...e che la
sua fine non significa che la deflazione sia stata sconfitta, ma che
la crescita dell'economia non ha più bisogno di un sostegno
straordinario del grosso compratore. Tuttavia è chiaro che la sua
mancanza non può aiutare alla stessa maniera una crescita come
avvenuto durante il governo di Renzi e Gentiloni.
La
Bce oggi non immette più nuova liquidità,
e
continua
a reinvestire quella esistente utilizzando
i soldi rimborsatigli dagli stati europei alla scadenza dei titoli,
per comprare altri bond sul mercato...Insomma..
finito il QE, la Bce ha promesso di mantenere un altro diverso
impegno decidendo di acquistare sul mercato secondario i titoli di
Stato in vita restanti tra 1 e 3 anni di ogni Paese che ne chiede
aiuto. In cambio degli acquisti da parte della Bce, lo Stato che
chiede assistenza.. si deve, però, impegnare a ristabilire la sostenibilità
del suo debito pubblico, mantenendo una disciplina sui conti
pubblici, ed a collaborare attraverso riforme strutturali di sostegno
alla crescita.
Naturalmente
se lo Stato non rispetta tali impegni, la Bce può sospendendere di
comprare.
Tutto questo resta perciò valutato dalla stessa BCE secondo i suoi
parametri e non propriamente sui bisogni di una politica indicata dai
governi ed i loro cittadini.
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