NON
SI SCORGE UNA POLITICA DI INNOVAZIONE
Il
cambiamento è come un treno che corre e che passa di rado ..bisogna
saperlo prendere a volo e guidarlo senza tentennamenti!
di vincenzo cacopardo
"Basta
banchieri, burocrati, barconi e buonisti","prima gli
italiani"! Noi
non abbiamo giornali e opinionisti e professoroni, ma abbiamo il
popolo che ci ha votato..
Per
Salvini sono i soliti slogan che catturano di certo l'interesse dei
cittadini, e che tuttavia rimangono spesso parole poiché nei fatti è
sempre un'altra cosa. E' un'altra cosa mettere in atto una politica
per il proprio popolo quando mancano le risorse, è' un'altra cosa
quando ti scontri con una realtà sociale come quella che fino ad
oggi si sostiene attraverso una globalizzazione..una economia e certe
regole internazionali difficili da smontare..almeno di poterle
affrontare con quel particolare equilibrio che proprio il capo della
Lega non pare avere nel suo DNA.
Il
leader della Lega sostiene che ciò che interessa è
"essere
famiglia e portare il cambiamento
in Europa”.
Ma il cambiamento potrebbe trasformarsi in una parola generica se non
intrapreso con l'uso di un particolare equilibrio. Al
contrario...Salvini tende a spaccare un pensiero e non a ricercarlo
attraverso una riassunto equanime. La sua narrazione è sempre più
spesso tagliente e pare non porre mai alternative. Tuttavia la
persona non è per nulla manchevole di quell'intuito politico di
furbizia.. e nella comunicazione sa bene come incantare il suo
popolo. Questo non può fare di lui una figura politica completa: Se
a volte nel merito potrebbe avere ragione (vedasi il caso Diciotti)
non lo stesso può dirsi nell'ottica di un sistema giuridico
procedurale. Impegno
ed energia, sono la sua forza e con l'aiuto della reta riesce ad
esaltare gli animi dei più suscettibili indossando divise..
A
differenza di lui.. Di Maio (che oggi potrebbe persino apparire come
avverso all'interno dell'organizzazione del suo Movimento), si muove
con maggiore accortezza e ne paga un prezzo poiché la sua cautela
finisce col non rendere consensi nella politica odierna dove si adora
il mito dell'uomo forte e deciso. Il leader dei 5stelle sconta
fortemente il prezzo di alcune regole all'interno della
organizzazione che appaiono limitative, costringenti ed a volte
persino fin troppo imbarazzanti:Il doppio ruolo di leader del
Movimento e quello governativo.. in un certo senso..non può
aiutarlo. Le logiche dei valori dei pentastellati sembrano
contrastare nettamente con la illogica dei loro principi
organizzativi ed il loro modo di interpretare la funzione politica.
Nel suo incedere politico, Di Maio sembra comunque molto migliorato
rispetto all'inizio della sua scalata in seno al Movimento essendo
stato costretto a ravvedersi su alcune dichiarazioni, ma quale
politico non lo è stato nel passato?
Fra
i due leader vi è stato posto in mezzo un contratto (un contratto
non proprio deciso dal popolo, ma da due forze politiche messesi
insieme per governare che vantavano due evidenti diverse posizioni).
Man mano non si potevano che scorgere le differenze. Diversità che
non hanno portato ad una vera sintesi positiva, ma ad un disagevole
“do ut des”: Una sorta di ricatto che non può che innervosire lo
stesso popolo del consenso.
La
via del cambiamento pare quindi essere stata arrestata da questa
unione politica scaturita da una legge elettorale non esattamente
completa nei suoi principi proporzionali. Si avvicina un nuovo
bipolarismo di cui poi torneremo a lamentarci..con un ritorno alle
due contrapposte posizioni che incanteranno il popolo con la loro
retorica ideologica...come un giro della giostra andato a vuoto per
la mancanza di nuove forze moderne progressiste che ancora non si
scorgono..Si ritornerà al passato avendo perso l'occasione di una
vera innovazione della politica. Il cambiamento è come un treno che
corre e che passa di rado ..bisogna saperlo prendere a volo e
guidarlo senza tentennamenti!
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