“All' opportunistico soccorso delle opposizioni organizzate per
presenziare nel luogo in cui la nave Sea Watch verrà bloccata
urlando contro l'insensibilità ed i diritti umani calpestati.. si
contrappone una evidente strategia di principio per indurre e
sensibilizzare un'Europa su un imbarazzante tema sottovalutato e non
studiato con la dovuta lungimiranza”.
di
vincenzo cacopardo
Il
fenomeno dell'immigrazione non può essere di destra o di sinistra!
Non può essere strumentalizzato a fine propagandistico da un lato e
dall'altro.... e nemmeno fondarsi sul numero degli stessi!
E'
inutile su questo piano illudersi di poter vincere una
battaglia contro Salvini che, malgrado i toni e la sua rude
comunicazione, esercita da un anno un principio politico discutibile
ma, per certi versi, persino comprensibile ai fini di smuovere una
comunità Europea assai poco attenta al fenomeno. Un problema di tipo
politico che non può essere messo in contrapposizione sul piano
umano. Non dovrebbe perchè nella fattispecie non vi sembrano essere
omissioni sulla sicurezza degli immigrati imbarcati che hanno sempre
goduto di una giusta attenzione medica e di controllo...
Insomma..Non
pare essere in discussione il salvataggio, ma il luogo dello sbarco!
Se
questo fenomeno vuole essere visto sul piano prettamente umano non
dovrebbe riguardare un'unica nazione Europea, ma tutta la Comunità
nel suo insieme. Se..al contrario.. la politica deve operare delle
scelte pragmatiche..queste dovrebbero essere rispettate secondo le
leggi del Paese in cui si opera, ma anche in considerazione di una
convenzione di diritto internazionale della navigazione che impone
certamente un salvataggio a mare, ma non una meta certa e legittima
sul paese dello sbarco qualora i superstiti non si trovino nelle
dovute acque territoriali. (Inoltre non pare ancora chiaro se chi
opera in questo volontariato della ONG non abbia rapporti ed
interessi con i trafficanti)
Malgrado
la materia possa anche intendersi confusa e non del tutto chiara,
esiste un principio politico che il nostro paese ha deciso per legge
al quale sembra si voglia a tutti i costi contravvenire: Una sorta di
chiara provocazione quella della capitana della Sea Watch che.. dopo
aver vagato per diversi giorni nel canale..ha deciso di irrompere
nelle nostre acque verso il porto di Lampedusa, malgrado ogni
diniego. Nella fattispecie non pare esservi alcuna giustificazione
sulla sicurezza dei migranti (già di per sé assicurata) ma un
voluto e provocatorio gesto contro la strategia politica voluta dal
nostro Paese... .
Che
certi principi possano essere cambiati in favore dei primari valori
umani non v'è dubbio, ma è anche vero che per farlo occorre un
lavoro politico..ed in politica occorre procedere con rispetto ed
equilibrio..senza provocazioni risibili che finiscono col sortire
sempre effetti contrari.
Sulla
strategia di Salvini si potrebbe parlarne come di una “scelta di
metodo” e della necessaria “determinazione” occorrente per
affrontare il tema dell'immigrazione. Tuttavia si insiste di continuo
abusando del termine “disumanità” quando non si può nascondere
l'importanza di risolvere la problematica col tempo..con le
necessarie obbligate metodologie..ed in forza di un necessario
pragmatismo: Sappiamo che in questa logica la visione umana tende a
pesare su ogni scelta..ma è anche vero che una vita in una nave nel
mare pesa in egual modo ad un'altra vita priva di libertà che vaga
in un continente che non riesce ad accogliere ed integrare.
Al
continuo opportunistico soccorso delle opposizioni organizzate per
presenziare nel luogo in cui la nave verrà bloccata urlando contro
l'insensibilità ed i diritti umani calpestati.. si contrappone una
evidente strategia di principio per indurre e sensibilizzare
un'Europa su un imbarazzante tema sottovalutato e non studiato con la
dovuta lungimiranza.
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