27 giu 2019

SEA WATCH: STRATEGIE...SPECULAZIONI... ED OPPORTUNISMI





All' opportunistico soccorso delle opposizioni organizzate per presenziare nel luogo in cui la nave Sea Watch verrà bloccata urlando contro l'insensibilità ed i diritti umani calpestati.. si contrappone una evidente strategia di principio per indurre e sensibilizzare un'Europa su un imbarazzante tema sottovalutato e non studiato con la dovuta lungimiranza”.
di vincenzo cacopardo


Il fenomeno dell'immigrazione non può essere di destra o di sinistra! Non può essere strumentalizzato a fine propagandistico da un lato e dall'altro.... e nemmeno fondarsi sul numero degli stessi!

E' inutile su questo piano illudersi di poter vincere una battaglia contro Salvini che, malgrado i toni e la sua rude comunicazione, esercita da un anno un principio politico discutibile ma, per certi versi, persino comprensibile ai fini di smuovere una comunità Europea assai poco attenta al fenomeno. Un problema di tipo politico che non può essere messo in contrapposizione sul piano umano. Non dovrebbe perchè nella fattispecie non vi sembrano essere omissioni sulla sicurezza degli immigrati imbarcati che hanno sempre goduto di una giusta attenzione medica e di controllo...
Insomma..Non pare essere in discussione il salvataggio, ma il luogo dello sbarco!

Se questo fenomeno vuole essere visto sul piano prettamente umano non dovrebbe riguardare un'unica nazione Europea, ma tutta la Comunità nel suo insieme. Se..al contrario.. la politica deve operare delle scelte pragmatiche..queste dovrebbero essere rispettate secondo le leggi del Paese in cui si opera, ma anche in considerazione di una convenzione di diritto internazionale della navigazione che impone certamente un salvataggio a mare, ma non una meta certa e legittima sul paese dello sbarco qualora i superstiti non si trovino nelle dovute acque territoriali. (Inoltre non pare ancora chiaro se chi opera in questo volontariato della ONG non abbia rapporti ed interessi con i trafficanti)

Malgrado la materia possa anche intendersi confusa e non del tutto chiara, esiste un principio politico che il nostro paese ha deciso per legge al quale sembra si voglia a tutti i costi contravvenire: Una sorta di chiara provocazione quella della capitana della Sea Watch che.. dopo aver vagato per diversi giorni nel canale..ha deciso di irrompere nelle nostre acque verso il porto di Lampedusa, malgrado ogni diniego. Nella fattispecie non pare esservi alcuna giustificazione sulla sicurezza dei migranti (già di per sé assicurata) ma un voluto e provocatorio gesto contro la strategia politica voluta dal nostro Paese... .

Che certi principi possano essere cambiati in favore dei primari valori umani non v'è dubbio, ma è anche vero che per farlo occorre un lavoro politico..ed in politica occorre procedere con rispetto ed equilibrio..senza provocazioni risibili che finiscono col sortire sempre effetti contrari.

Sulla strategia di Salvini si potrebbe parlarne come di una “scelta di metodo” e della necessaria “determinazione” occorrente per affrontare il tema dell'immigrazione. Tuttavia si insiste di continuo abusando del termine “disumanità” quando non si può nascondere l'importanza di risolvere la problematica col tempo..con le necessarie obbligate metodologie..ed in forza di un necessario pragmatismo: Sappiamo che in questa logica la visione umana tende a pesare su ogni scelta..ma è anche vero che una vita in una nave nel mare pesa in egual modo ad un'altra vita priva di libertà che vaga in un continente che non riesce ad accogliere ed integrare.

Al continuo opportunistico soccorso delle opposizioni organizzate per presenziare nel luogo in cui la nave verrà bloccata urlando contro l'insensibilità ed i diritti umani calpestati.. si contrappone una evidente strategia di principio per indurre e sensibilizzare un'Europa su un imbarazzante tema sottovalutato e non studiato con la dovuta lungimiranza.

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