di vcacopardo
Discorso chiaro, senza alcuna possibilità di fraintendimenti quello affrontato da Conte nella conferenza stampa di ieri: -Ha parlato di funzionamento di un partito, fondamentale bisogno di innovazione, desiderio di collaborazione da parte di tutti: Un cambiamento sull'organizzazione necessario ed indispensabile per poter reggere il confronto con gli altri e per rendere la struttura al servizio delle idee di tanti. Un atteggiamento moderato che non potrebbe che giovare al futuro di un Movimento che al contrario rischierebbe di disintegrarsi.
Ad ascoltare Conte, che in parte ha svolto il suo intervento a braccio, assai più disinvolto, ma anche consapevole della difficoltà nella quale è coinvolto, ci si rendeva sempre più conto dei grandi miglioramenti espressi sulla comunicazione, della maggiore chiarezza e del sostanziale fervido impegno messo fin dall'inizio in questa difficilissima impresa.
L'ex premier desidera un cambiamento pieno, senza impedimenti o forzature contrarie che possano lasciare dubbi ad incertezze su una innovazione di base più che necessaria per l'organizzazione; ha parlato di assemblee e congressi con linee politiche differenziate da quelle organizzative e ruoli ben precisi, ha parlato di una apertura verso i territori e di una attenzione totale anche verso chi non farà parte del nuovo partito...Insomma una sorta di rivoluzione organizzativa che non potrà mai essere condizionata da “padri padroni”
Un compito, come già evidenziato nel mio Blog, di grandissima difficoltà se si è privi della massima libertà nell'azione. Adesso il vero problema di ristrutturare il partito per renderlo così come lo vorrebbe Conte potrebbe trovare ostacoli proprio in seno alla stessa organizzazione dove c'è di certo chi ha assunto un proprio potere.
Conte potrà veramente diventare un vero riformatore in seno al suo partito, come.. al contrario.. sarà visto come un usurpatore, un restauratore che desta diniego e contrarietà con l'evidente effetto di una impossibilità di riorganizzare.
VEDREMO
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