9 giu 2021

CONTE DA FLORIS

 

QUALE STRADA POLITICA PER IL NUOVO PARTITO DI CONTE?

di vcacopardo

Un' intervista ad ampio raggio condotta da Floris a 'Di Martedì', L'ex premier, ancora chiamato con tono sarcastico “Giuseppi” dai giornali di destra che lo hanno di continuo considerato un usurpatore intromesso nella politica del Paese, ha risposto ai numerosi temi: Da quello dell'appoggio al neo Capo del Governo Draghi..a quello relativo a Renzi ed alla sua manovra di distacco che ha messo in crisi il suo secondo governo.

"Non rispondere all'appello di un governo di unità nazionale sarebbe stato volgere le spalle agli italiani. Mi sono subito predisposto per far partire questo governo" Questa frase dimostra come Conte, non compromettendo l'andamento del governo Draghi, si renda disponibile in qualunque momento per il bene del Paese, tuttavia, la fase di ricostruzione di un partito non essendo un impegno prettamente istituzionale, lo impegnerà in modo assai più arduo. 


Ho sempre considerato Conte un personaggio serio e sobrio che, malgrado le grandi difficoltà di procedere in governi poco sereni e sicuri, ha saputo usare l'arma dell'equilibrio e della moderazione. Potrà essere criticabile per altri aspetti da parte di chi si è sempre sentito radicalmente più vicino ad una delle controparti, tuttavia continuo a reputarlo un amministratore affidabile a servizio di un sistema politico non del tutto facile.

Il problema odierno dell'ex premier resta però un altro.. e cioè quello simile ad un'impresa gigantesca nel dover ricostruire un partito dalle ceneri di un Movimento che di posizioni stabili e di identità ha sempre scarseggiato: un movimento ricco di personaggi che spesso non hanno trovato intese..una organizzazione scadente andata avanti solo per inerzia portando avanti una bandiera del cambiamento e dove i buoni valori spesso non hanno trovato soluzione nei principi...dove nessuno poteva permettersi di esprimere le proprie idee pena un depennamento, dove non è mai esistito un vero dialogo..dove in tanti si sono dispersi, dove le tante contraddizioni sono andate riscontrandosi giorno dopo giorno.

Possiamo affermare che una qualche sicurezza nell'andazzo dispersivo del gruppo l'ha portato proprio Conte..facendo sì che non si disintegrasse, ma adesso il compito che lo aspetta è parecchio arduo:- Malgrado la costanza di un nuovo leader di Partito che ha sempre dimostrato di saper impegnarsi, i dubbi permangono sia sul fatto che una cosa è amministrare la vita pubblica di un paese in forza ad un premierato governativo, un'altra è quella di un lavoro per rifondare un partito dove tante voci restano in evidente contrapposizione (tral'altro con gli stessi personaggi che vi sono ancora dentro) .

Nel corso dell'intervista mi è parso di percepire che Il nuovo leader dei 5stelle vorrebbe rendere più forza ad un sistema lavorando per un cambiamento dello stesso.. Forse rischiando di chiudere le porte ad una democrazia parlamentare in favore di un presidenzialismo? Ha parlato di cambiare la Costituzione in alcuni fondamentali contenuti..Vorrei sperare che non facesse passi simili: Chiunque abbia cercato di operare in favore di questo.. ha sempre dato fine alla propria carriera politica: la Costituzione non si tocca, se non per piccole modifiche per rafforzare il bicamerismo dando funzionamento ad una democrazia parlamentare più agevole e spedita.

La domanda adesso è capire come proprio in questo campo il suo neo partito vorrebbe muoversi e come Conte intende rimetter in piedi un movimento rendendolo partito con una vera e solida identità.






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