di vincenzo cacopardo
Secondo alcuni politici...la teoria di John Maynard Keynes, noto economista britannico vissuto tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo, potrebbe risultare decisiva per le odierne sorti della nostra economia.
Secondo alcuni politici...la teoria di John Maynard Keynes, noto economista britannico vissuto tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo, potrebbe risultare decisiva per le odierne sorti della nostra economia.
Il pensiero moderno deriva da Keynes
nella misura in cui si serve delle analisi delle quantità globali e pone
il rilievo dell’esigenza monetaria. La sua “rivoluzione” risulta decisamente
sensibile ed utile ad una certa politica economica, poiché…la piena occupazione
è sempre stato uno degli obiettivi di qualunque governo.
Egli ha sicuramente contribuito alla determinazione di
una politica interventista..razionale e quantitativa….Insomma: se per gli
economisti classici..la disoccupazione viene considerata volontaria e come
logico risultato di un insufficiente elasticità dei salari, per Keynes essa
deriva da una mancanza effettiva della domanda. Ma poiché la domanda al consumo
diminuisce in relazione al reddito,…si potrà determinare un aumento
dell’occupazione solo con l’aumento degli indispensabili investimenti.
Sappiamo che
Keynes ha concentrato il suo impegno nello studio dell'economia...dalla produzione
di beni alla domanda. Egli ha posto l’attenzione su talune circostanze in cui la
stessa domanda aggregata è insufficiente a garantire occupazione: Per lui,.. necessita
un sostegno pubblico come risposta poiché..in alternativa, vi sarebbe un pesante
prezzo da pagare attraverso un aumento
della disoccupazione. Quando la
domanda diminuisce, è assai probabile che cali anche la potenzialità di sfruttamento della stessa capacità
produttiva.
Nasce ..quindi un'inevitabile necessità di intervento da parte dello
Stato per incrementare la domanda globale..e…conseguentemente, aumentando i
consumi, aumenteranno anche gli investimenti e l'occupazione.
Una teoria decisamente opposta a quella classica in
cui si ritiene che il mercato in sé riequilibra domande ed offerte in modo quasi naturale.
Secondo Keynes ..il tasso di interesse non è il premio per il risparmio o per astenersi dal consumo abituale, ma, piuttosto, rappresenta l’opportunità di detenere la moneta in una forma liquida e di non utilizzarla per acquistare titoli o immobili o altre attività fruttifere. La scelta di conservare la ricchezza è determinata dal livello del tasso di interesse.
Secondo Keynes ..il tasso di interesse non è il premio per il risparmio o per astenersi dal consumo abituale, ma, piuttosto, rappresenta l’opportunità di detenere la moneta in una forma liquida e di non utilizzarla per acquistare titoli o immobili o altre attività fruttifere. La scelta di conservare la ricchezza è determinata dal livello del tasso di interesse.
Per Keynes.. una certa preferenza per la liquidità
aumenta quando diminuisce il tasso di interesse, poiché l’abbassamento del
tasso di interesse consente.. di poter detenere moneta approfittando di un
possibile aumento del tasso nel futuro. Inoltre potrebbe evitare perdite ad un possibile valore dei
titoli.
Vi è poi il noto moltiplicatore keynesiano che rimane
uno strumento fondamentale di analisi. Elaborato.. esso permette di individuare
l'effetto di un certo livello di consumo all'interno del sistema economico. Il
moltiplicatore misura la percentuale di incremento del reddito nazionale in
rapporto all'incremento di una o più variabili.
Ma sarebbe troppo dilungarsi in questo argomento a livello didattico ..quando ciò che interessa del pensiero di Keynes a livello politico… è proprio l’importanza che egli pone nel bisogno degli investimenti affinchè un’economia possa trovare uno sfogo continuo ed un migliore equilibrio.
Sebbene le teorie Keynesiane..di cui tanto si parla, vadano oltre tutto ciò...approfondendo altre particolari analisi e mettendole in rapporto, non v’è dubbio che oggi nel nostro Paese..sembrano mancare gli indispensabili investimenti….e mai… come in questo momento storico, pare esservi un gran bisogno di lavoro.
Ma sarebbe troppo dilungarsi in questo argomento a livello didattico ..quando ciò che interessa del pensiero di Keynes a livello politico… è proprio l’importanza che egli pone nel bisogno degli investimenti affinchè un’economia possa trovare uno sfogo continuo ed un migliore equilibrio.
Sebbene le teorie Keynesiane..di cui tanto si parla, vadano oltre tutto ciò...approfondendo altre particolari analisi e mettendole in rapporto, non v’è dubbio che oggi nel nostro Paese..sembrano mancare gli indispensabili investimenti….e mai… come in questo momento storico, pare esservi un gran bisogno di lavoro.
Ha dunque ragione Keynes…o dobbiamo seguire il classico
sistema dottrinale in cui si ritiene che il mercato si riequilibrerà da solo?..Ai grandi luminari dell’economia la valutazione…ed alla
politica la determinante scelta da cui dipende il destino economico del nostro Paese...
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