30 lug 2015

Il caso Azzollini sancisce l' ipocrisia del PD e del suo segretario


Si salvano le figure ..si affondano i principi
di vincenzo cacopardo
Il caso del senatore Azzollini..si dimostra un'altra di quelle enormi contraddizioni procurate da una politica ricca di anomalie ed alterazioni alla quale non si vuole di proposito mettere ordine. Una politica che sopravvive solo attraverso interessi e convenienze.

Non potendo entrare nel merito dell'inchieta ..ci soffermiamo ad analizzare il metodo espresso con tale disinvoltura e sfacciataggine nel suo percorso istituzionale.
  
Sul senatore del Nuovo Centrodestra pesa una richiesta d'arresto da parte della procura di Trani... accusato di bancarotta fraudolenta e l’associazione a delinquere nell’inchiesta sul crac della casa di cura Divina Provvidenza. A tal proposito la Giunta per le autorizzazioni aveva votato a favore della istanza di arresto. Con il voto segreto, Palazzo Madama, ha invece respinto la richiesta contrariamente al voto espresso dalla commissione. Questo abnorme equivoco si inserisce in un contesto più grande che vede oggi la politica... oltre a fronteggiare con sfregio ed ostitlità le posizioni di un ordine della magistratura, una totale incoerenza nel proprio percorso isituzionale.

A poco valgono le parole di Luigi Zanda, capogruppo del PD.. che ha contestato la modalità di voto segreto come arma politica strumentale. In questa faccenda il PD ha dimostrato di essere più ipocrita del suo stesso segretario, il quale, insistendo nella posizione anomala di segretario del partito di maggioranza e Capo del Governo ...continua imperterrito in un percorso irto di conflittualità: Chi ci dice che Renzi non possa aver costruito la difesa di Azzolini su suggerimento di Alfano per la tenuta stessa del governo?..Sono congetture, ma supportate e convalidate proprio dal conflitto sopra esposto. Diverso sarebbe..e meno sospettabile.. se Renzi non assumesse contemporaneamente i due incarichi!..

Le lacrime di coccodrillo del suo intero Partito valgono assai poco di fronte al muro che questa politica continua a costruire per contrastare un malcostume messo in evidenza dalle procure. Rimane ridicola persino la dichiarazione di Debora Serracchiani, vicesegretaria del PD...sentitasi persino arrabbiata per l'errore commesso. Ma come si può chiamare errore una simile disattenzione..che in realtà finirà col non premiare per nulla il suo stesso Partito? A poco valgono le sue scuse quando con ciò dimostra di non essere in grado di gestire un Partito..pretendendo anch'essa di poter assumere contemporaneamente un'altra carica di presidente di una regione.

Si sa bene che quando si dichiara di votare per coscienza nascono giochi di interessi che sovrastano ogni spirito politico. Lo spirito del Partito nella fattispecie non poteva, né doveva.. prendere libere strade di coscienza attraverso un voto segreto...Non si trattava di regole riguardanti normative e leggi, non si trattava di valutare principi di natura civile o di regolamentazione fiscale...Si doveva metter un punto fisso su una richiesta avanzata dalla magistratura e convalidata dalla Giunta per le autorizzazioni.

Più che ridicolo..questo quadro.. appare assai ipocrita e triste!





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