Il
caso del senatore Azzollini..si dimostra un'altra di quelle enormi
contraddizioni procurate da una politica ricca di anomalie ed
alterazioni alla quale non si vuole di proposito mettere ordine. Una
politica che sopravvive solo attraverso interessi e convenienze.
Non potendo entrare nel merito dell'inchieta ..ci soffermiamo ad analizzare il metodo espresso con tale disinvoltura e sfacciataggine nel suo percorso istituzionale.
Sul
senatore del Nuovo Centrodestra pesa una richiesta d'arresto da
parte della procura di Trani... accusato di bancarotta fraudolenta e
l’associazione a delinquere nell’inchiesta sul crac della casa di
cura Divina Provvidenza.
A tal proposito
la Giunta
per
le autorizzazioni aveva votato a favore della istanza di arresto. Con
il voto segreto, Palazzo Madama, ha invece
respinto la richiesta
contrariamente al voto espresso dalla commissione. Questo abnorme
equivoco si inserisce in un contesto più grande che vede oggi la
politica... oltre a fronteggiare con sfregio ed ostitlità le posizioni
di un ordine della magistratura, una totale incoerenza nel proprio
percorso isituzionale.
A
poco valgono le parole di Luigi Zanda, capogruppo del PD.. che ha contestato la modalità
di voto segreto come arma politica strumentale. In questa faccenda il
PD ha dimostrato di essere più ipocrita del suo stesso segretario,
il quale, insistendo nella posizione anomala di segretario del
partito di maggioranza e Capo del Governo ...continua imperterrito in
un percorso irto di conflittualità: Chi ci dice che Renzi non possa
aver costruito la difesa di Azzolini su suggerimento di Alfano per la
tenuta stessa del governo?..Sono congetture, ma supportate e
convalidate proprio dal conflitto sopra esposto. Diverso sarebbe..e
meno sospettabile.. se Renzi non assumesse contemporaneamente i due
incarichi!..
Le lacrime di coccodrillo del suo intero Partito valgono assai poco di fronte al muro che questa politica continua a costruire per contrastare un malcostume messo in evidenza dalle procure. Rimane ridicola persino la dichiarazione di Debora Serracchiani, vicesegretaria del PD...sentitasi persino arrabbiata per l'errore commesso. Ma come si può chiamare errore una simile disattenzione..che in realtà finirà col non premiare per nulla il suo stesso Partito? A poco valgono le sue scuse quando con ciò dimostra di non essere in grado di gestire un Partito..pretendendo anch'essa di poter assumere contemporaneamente un'altra carica di presidente di una regione.
Si sa bene che quando si dichiara di votare per coscienza nascono giochi di interessi che sovrastano ogni spirito politico. Lo spirito del Partito nella fattispecie non poteva, né doveva.. prendere libere strade di coscienza attraverso un voto segreto...Non si trattava di regole riguardanti normative e leggi, non si trattava di valutare principi di natura civile o di regolamentazione fiscale...Si doveva metter un punto fisso su una richiesta avanzata dalla magistratura e convalidata dalla Giunta per le autorizzazioni.
Più che ridicolo..questo quadro.. appare assai ipocrita e triste!
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